L’Asia continua il suo tentativo di dominio del commercio mondiale in ogni campo. Fino a qualche anno fa se si chiedeva a qualcuno per strada che cellulare avesse, la risposta era o Apple o Samsung, oppure se vogliamo andare ancora più indietro, Nokia. Un paio di anni fa hanno iniziato a farsi strada alcuni Brand, ai giorni d’oggi divenuti decisamente popolari, come LG e HTC. È solo però da pochi mesi che si sente parlare dei nuovi brand Asiatici come di valide alternative alle case storiche. Denominiamo nuovi brand Asiatici quell’insieme di case e sotto-case Asiatiche, specializzate in telefonia, come Huawei, Xiaomi, Meizu, Oppo o Honor, solo per fare qualche esempio.
Appare però strano come, comparsi dal nulla, si siano imposti così velocemente sul mercato mondiale. La prima causa è sicuramente di tipo evolutivo. Con ciò intendo dire che quanto avvenuto ci pare strano poiché non abbiamo seguito, né avevamo la possibilità di farlo, lo sviluppo iniziale di questi brand. È infatti errato pensare che siano nati solo da pochi mesi: questi brand hanno iniziato a commercializzare i loro prodotti esclusivamente in Asia, ed esclusivamente online. Visto il successo che tali prodotti, spesso telefoni di fascia media venduti a prezzi molto inferiori rispetto ai loro corrispondenti di case più famose, hanno avuto sui mercati online, che nel frattempo si erano estesi anche all’America e, nell’ultimo periodo, anche all’Europa, queste case decisero di portare i loro prodotti nei negozi. È da questo momento che se ne è iniziato a parlare ed è per questo che non bisogna stupirsi della loro scalata. Conquistato il mercato internazionale, questi brand hanno potuto cambiare anche il target: da telefoni di fascia medio-bassa sono passati alla fascia medio-alta e da qui a quella alta, fino a commercializzare smartphone considerati top di gamma (basti pensare al Huawei Mate 8, attualmente al primo posto nei benchmark di Antutu).
Questo successo ha inevitabilmente portato a considerare quali siano i punti forti e i punti deboli di tali brand. Come maggiore punto di forza possiamo considerare la vasta gamma di scelta offerta da questi brand. Si possono trovare smartphone sotto i 150 €, per chi non ha troppe pretese, fino a smartphone da 600-700 € come il precitato Huawei Mate 8. Questa vasta gamma permette a chiunque di trovare lo smartphone che si addica maggiormente al suo stile di vita, alle sue esigenze e, ovviamente, alla sua disponibilità economica. È infatti forse questo il più grande limite delle grandi case: la mancanza di prodotti dedicati a chi non è disposto a spendere quasi uno stipendio per un telefono. Certamente, anche altre case presentano prodotti a prezzi inferiori rispetto ai top di gamma, ma la maggior parte delle volte tali prodotti risultano peccare in talmente tanti aspetti da rivelarsi di spiacevole utilizzo all’utente finale. È qui la forza di tali case: riuscire a commercializzare prodotti a prezzi inferiori senza perdite eccessive sulle prestazioni dello smartphone. Non si può però negare la presenza di almeno un fattore negativo in questi nuovi brand: l’affidabilità. Non voglio dire abbiano difetti di fabbricazione, problemi hardware o software o che la durata di tali prodotti sia molto limitata. Voglio solo dire che anni di esperienza hanno portato le grandi aziende come Apple o Samsung a raggiungere livelli di affidabilità che si avvicinano al 100%, con assistenze tempestive e sempre disponibili e garanzie affidabili, cosa che i nuovi brand Asiatici devono ancora dimostrare di avere, pur essendo sulla buona strada.
Siamo giunti al verdetto finale: conviene o meno abbandonare i marchi storici e affidarsi a questi nuovi brand? La questione è contesa e la confusa diatriba di questo periodo non permette di trovare una risposta univoca. Il mio parere personale è no, o meglio, non ancora. Mi spiego: se ve la sentite di prendervi qualche rischio in più, passate a questi nuovi brand sicuramente risparmiando denaro e, spesso, guadagnando in ambito di prestazioni ma, se volete essere sicuri del vostro acquisto, avere uno smartphone perfetto in ogni ambito, un sistema operativo personalizzato dalla casa che si adatti a voi e assistenza immediata in caso di problemi, almeno per ora, rimanete alle case storiche. Consiglio infatti di aspettare qualche mese e vedere come si comporteranno tali nuove case in caso di problemi o di particolari necessità e, soprattutto, come si comporteranno gli smartphone nel tempo, se riusciranno o meno a darci l’affidabilità dei brand storici.
Detto questo, che siate o meno favorevoli al cambiamento, ricordate che la scelta dello smartphone è estremamente personale: potete guardare recensioni, leggere articoli o cose simili, ma la scelta finale spetta a voi, o meglio, allo smartphone. Prendendo infatti esempio da una frase del Signor Ollivander, dalla saga di Harry Potter, non è la persona a scegliere lo smartphone ma lo smartphone a scegliere la persona. Come fare a capirlo? È semplice: quando vi troverete di fronte al vostro smartphone perfetto egli vi attirerà a sè come per magia e voi non avrete dubbi, lo prenderete e andrete alla cassa.