Itis Galileo: un altro spettacolo da aggiungere ai successi di Marco Paolini

Il titolo dello spettacolo lasciava presagire una lunga e pesante sessione di approfondimento della vita di Galileo ma, come recita l’antico detto, “l’apparenza inganna”. Quello di Paolini, messo in scena dai laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, non è una semplice rivisitazione della vita di Galileo ma un racconto a tratti comico, a tratti serioso e a tratti fiabesco grazie alle capacità da cantastorie dell’attore. Paolini, infatti, con le sue doti teatrali ha trascinato sotto i riflettori l’aspetto umano e non solo scientifico del grande Galileo, attribuendogli un valore universale. Galileo dietro alla maschera da freddo matematico, celava un sognatore concreto e anticonformista.

Perché avrebbe dovuto sottostare alle credenze astronomiche del tempo? Perché non si potevano contraddire le sacre scritture aristoteliche? Perché non voleva “adeguare la realtà ai libri”; non voleva vivere da uomo pensante passivo ma da rivoluzionario come il suo idolo: Copernico. Paolini ha messo in scena uno spettacolo studiato in ogni singolo dettaglio (dai caschi indossati dagli spettatori al grembiule e basco di Paolini) trasmettendo un chiaro messaggio rappresentato dall’oggetto che domina sulla scena: una mina marina.

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La mina diviene portavoce della morale che lo stesso Galileo ha vissuto : le idee sono delle mine vaganti. Hanno un potere inimmaginabile, distruggono e rinnovano parti della storia ma in particolar modo conducono l’uomo ad una spaventosa consapevolezza della realtà, diversa da quella predicata dalla Chiesa che non ammettete trasformazioni e confutazioni ( la Chiesa seicentesca è stata infatti il principale ostacolo alla diffusione dei nuovi pensieri scientifici). L’oscillazione della mina accompagna costantemente Paolini per tutto il suo spettacolo, fino a divenire la “croce” su cui è stato crocifisso Galileo: per mano delle sue idee è stato accusato e costretto a rinnegare il suo pensiero, nonché l’essenza della sua vita.image

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