In cosa consiste il progetto? Potete descrivere passo per passo la fase di progettazione?
Il nostro progetto consisteva nella creazione di un mondo virtuale, utilizzando alcune piattaforme online che permettono la realizzazione di ambienti in realtà virtuale.
Inizialmente abbiamo messo le nostre idee su carta, disegnando con una semplice matita ciò che avevamo in mente. Successivamente siamo passati alla fase digitale: abbiamo utilizzato Tinkercad per progettare gli oggetti del nostro mondo, come barche o edifici, che poi abbiamo inserito all’interno dell’ambiente virtuale. Infine, abbiamo potuto esplorare il nostro mondo con il visore 3D.
Come avete collaborato tra di voi durante il percorso?
All’inizio abbiamo seguito una lezione introduttiva con il professor Barbarini, durante la quale ci è stato presentato il progetto. In seguito, ci siamo divisi in gruppi: ogni gruppo era incaricato di realizzare un certo numero di oggetti che avrebbero poi composto una parte dell’isola, ovvero il nostro progetto finale.
Vi immaginate un utilizzo della realtà virtuale anche nel vostro futuro lavorativo?
Sicuramente. Ci sono già professioni che fanno uso della realtà virtuale, come quelle legate alla programmazione, all’informatica o alla progettazione di spazi digitali, proprio come abbiamo fatto noi.
Credo che in futuro potrà essere ancora più utile, ad esempio nella progettazione di abitazioni, per creare modelli e bozze iniziali. Anche nel campo della medicina potrebbe avere un impatto significativo: una rappresentazione 3D del corpo umano potrebbe aiutare gli studenti a comprendere meglio organi e tessuti.
Avevate già familiarità con la realtà virtuale? Com’è stata l’esperienza di provarla direttamente?
Conoscevamo il concetto di “Realtà Virtuale” e in generale l’argomento, ma non avevamo mai avuto l’occasione di sperimentarla direttamente. Provandola in prima persona, l’esperienza è risultata completamente diversa dal semplice sentirne parlare.Può sembrare qualcosa di complicato o distante, ma in realtà è molto coinvolgente e accessibile.
Secondo voi, come potrebbe essere applicata la realtà virtuale nella didattica?
La realtà virtuale può avere numerose applicazioni in ambito educativo. Ad esempio, nelle materie scientifiche, per analizzare il corpo umano in modo interattivo; oppure nella storia, per ricostruire ambienti ed edifici del passato, come la città di Pompei. Anche in medicina potrà rivelarsi preziosa per supportare nuove scoperte e migliorare la comprensione di concetti complessi.
Quali sono le vostre considerazioni finali?
Un’opinione condivisa dalla maggior parte della classe è che si è trattato di un progetto molto coinvolgente e interessante. La realtà virtuale è un tema sempre più attuale e avere la possibilità di sperimentarla direttamente, creando qualcosa con le proprie mani, è stata un’esperienza interessante e inclusiva per tutti.
Il mondo virtuale creato dalla classe 3B, che potete visitare qui: https://bit.ly/3bisland, rientra nell’ampio progetto “Metaberto“, una serie di spazi virtuali creati dagli studenti della scuola, dove si spazia dalla scienza alla storia alla filosofia.”
intervista a cura di Maya Petrolini e della redazione