Alicia Carrillo: (ex) studentessa, volontaria e consigliera

In cosa consiste la tua carica nello specifico e come la concili con gli altri aspetti della tua vita?

Sono stata eletta per essere una dei trentadue consiglieri comunali che hanno il compito di varare le decisioni della giunta e del sindaco. Fare parte di una commissione, inoltre, mi permette di approfondire con gli assessori i temi trattati successivamente in consiglio.  Nonostante la quantità di impegni che ho in quanto studentessa e volontaria Intercultura, quando ho scelto di propormi ero a conoscenza dell’impegno che mi stavo prendendo nei confronti della comunità. Alla fine, se si vuole fare una cosa, il tempo si trova… 

Cosa ti ha spinto a candidarti?

Ho scelto di candidarmi perché ce n’era bisogno, perché se la nostra generazione non è la prima a mobilitarsi nessuno lo farà per lei. Inizialmente sono stata convocata da Marsico, che conoscevo dal liceo, per portare avanti insieme punti di vista freschi, poi mi sono fatta coinvolgere in prima persona e mi sono candidata.

L’altra motivazione per cui ho scelto di propormi per questa carica è portare avanti le voci femminili che spesso vengono messe in secondo piano; per fortuna ho potuto constatare che, su questa scala, uomini e donne sono equamente presenti (forse anche grazie al meccanismo di voto che obbliga di esprimere una preferenza per genere) e non mi sono imbattuta in particolari difficoltà a causa del mio genere.

L’obiettivo che mi sono posta candidandomi è quello di essere a disposizione della comunità, come ho fatto nel mio piccolo quando ero rappresentante di classe, e contribuire a sviluppare un senso di comunità, valore che il Bertolucci incarna sia nei progetti che negli spazi.

 

Che reazione hai avuto quando sei venuta a conoscenza del risultato?

Al ballottaggio sapevamo come sarebbe andata, la vera sorpresa è stata arrivarci al ballottaggio. Passare il primo turno, constatare quante persone si erano alzate una domenica mattina soleggiata e mi avevano votata anzi che andare al mare. Sopra di me c’erano politici più accreditati e con più esperienza: questa vittoria non ha fatto che accrescere in me il senso di responsabilità nei confronti di queste persone

 

C’è qualcuno che ti ha rinfacciato il tuo essere troppo giovane per fare politica? Ti senti “inesperta”?

Le parole chiave della politica che sostengo sono Studio, Impegno e Dialogo. Anche se l’esperienza conta e ne dovrò fare tanta, mi ritengo più adatta di altri  a comprendere le generazioni che si affacciano al mondo politico

 

Quali sono i progetti del consiglio che vorresti mettere in risalto?

Le iniziative dedicate ai giovani. Parlo di un Forum giovanile, di una mobilità più sostenibile, di uno sviluppo della città in chiave universitaria, viste le dimensioni delle nostre facoltà, mentre lascerei al consiglio precedente questioni come quella dell’aeroporto cargo.

 

Come vedi il tasso di astensione al voto degli italiani? Cosa si dovrebbe fare per raggiungere i giovani? La scuola può influire?

I dati registrati sono evidentemente causati da un senso di distanza dalla politica e dalle persone che la rappresentano. I politici devono avere come obiettivo quello di coinvolgerli usando un linguaggio accessibile e meno giuridico (molte volte la politica non parla ai cittadini perché i cittadini non parlano la lingua della politica) e dimostrando la volontà di comunicare con loro. 

Per quanto riguarda l’impatto della scuola, lo stesso forum giovanile che stiamo studiando coinvolgerà nel pratico i vari rappresentanti d’istituto e la consulta. Vogliamo dimostrarci a disposizione e disposti ad aiutare gli studenti a sviluppare le proprie idee, fornendo mezzi, ma soprattutto consulenze. Ad esempio si potrebbero predisporre sportelli di consulenza o facilitare la comunicazione tra ragazzi e aziende per concretizzare i loro PCTO.

 

In che modo l’internazionalità del Bertolucci può influire sulla formazione di uno studente?

Una scuola che concede e promuove le opportunità che arrivano ai ragazzi dall’estero è una scuola che permette di conoscere realtà differenti e valorizzare le esperienze. Io, per esempio, appena tornata dagli Stati Uniti volevo fare l’ambasciatore; chissà che la mia voglia di agire non sia stata alimentata proprio da quel viaggio…

 

Perché hai scelto di diventare volontaria?

Volevo restituire quello che è stato dato a me dagli altri volontari e rivivere la mia esperienza attraverso quelle dei ragazzi che aiuto a partire. Inoltre permette, a me e agli altri volontari, di continuare a crescere in un ambiente formativo, che ti permette di acquisire quelle skills trasversali che tanto si cercano ora nel mondo del lavoro.

 

In chiusura Alicia lancia un appello a studenti ed insegnanti del Bertolucci:

Continuate ad essere l’hub di persone interconnesse, continuate a crescere persone competenti in grado di guardare oltre alla materia stessa, continuate ad essere portatrici di valori. 

Cleo Cantù

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