ERASMUS ESFS – Cronache di una settimana svedese

15 ore di viaggio, 2381 km e 2 scali per raggiungere Piteå, una cittadina della fredda Lapponia svedese. Non proprio un gran tour del XVII secolo, dati i cali di temperatura (da 20°C a 2°C) e bagagli (da 7 a 1). Subito stabiliamo ironicamente il motto che avrebbe riecheggiato per l’intera esperienza:  #Evvai.

La stanchezza per i voli e la rabbia per le valigie scomparse, turiste per caso in una qualche località europea, tendono però ad annullarsi di fronte a ciò che ci aspetta: una settimana all’insegna di un progetto Erasmus ESFS, incentrato sulla sostenibilità ambientale. 

“Perché sono qui?” mi domando mentre la macchina della mia famiglia ospitante vola veloce verso casa tra il buio e il silenzio della Scandinavia. “Per fare.” – mi incoraggio – “Qui si parla inglese, qui si vive in famiglia, qui non esistono abitudini e nemmeno tradizioni. Bisogna cambiare ogni giorno”

La mattina dopo infatti alle 7 siamo già in viaggio verso la Strömbackaskolan, la scuola superiore che per 5 giorni ospiterà noi e altre decine di professori e studenti provenienti da Grecia, Slovacchia e Spagna. Tutto comincia con la presentazione delle attività – organizzazione di interviste sul cambiamento climatico a importanti società della realtà cittadina e a passanti – ma immediatamente si sposta sulla “Swedish Fika”, la merenda svedese che acquista subito la nostra simpatia. Il resto del tempo passa tra lavoro, pranzi tipici (e “rennosi”), nuove conoscenze e, ovviamente, chiacchiere che si protraggono fino a sera. Alle 18 il sole è già calato da un po’: non ci resta che recarci in compagnia al bowling. Anche dopo qualche ora l’entusiasmo non accenna a spegnersi; due annunci infatti ci rincuorano: l’arrivo dei nostri bagagli e l’alta probabilità di vedere l’aurora boreale. Otteniamo entrambi e, nell’emozione generale, ci dirigiamo di nuovo a casa, non vedendo l’ora di cominciare una nuova giornata.

Il mercoledì si rivela ancora più immersivo: le prime due ore ci portano tra i banchi di scuola a seguire un po’ confusamente le lezioni di lingua (con una media di 3 o 4 lingue ascoltate nel giro di 50 minuti) e poi nell’aula magna per un approfondimento sulle Northern Lights. Da simil studenti svedesi però ci tocca ritornare presto a lavorare, prima pensando a una piattaforma che ci renda interconnessi e poi ultimando le nostre presentazioni. Il pomeriggio, libero, è stato dedicato al tour della città, con continue soste in negozi di caramelle o centri commerciali per riscaldarsi, mentre la sera trascorre beatamente in famiglia.

Il giovedì è il gran giorno. Un’ora di pullman ci porta a Markbygden Wind Farm, il più grande parco eolico d’Europa e, successivamente, a Storforsen, una meravigliosa cornice naturale tra cascate e foreste. Ma la festa non finisce qui, almeno non per chi ha un compleanno da festeggiare. Diciott’anni lontano da casa si rivelano una grandissima sorpresa alla scoperta di nuove tradizioni: il “pitepalt”, un grandissimo gnocco ripieno di pancetta e mangiato rigorosamente con marmellata di ribes e latte, o il “kasta gris”, un gioco in cui bisogna lanciare dei maialini di gomma come fossero dadi per raggiungere il più alto numero di punti.

Tra una risata e l’altra arriva il venerdì. Dopo le presentazioni finali e la consegna degli attestati possiamo concederci del tempo fuori da scuola, alla ricerca del souvenir migliore e degli ultimi balli tutti insieme. La notte trascorre per i più accanto a un falò, a scambiarci impressioni e pareri sulle attività, ritrovandoci uniti nelle diverse culture che ci caratterizzano. 

Il sabato è giorno di partenza per quasi tutti: tra i regali e gli addii si ritorna commossi al fermento degli aeroporti (fatta eccezione per la tranquillità in territorio svedese) e alla frenesia della vita quotidiana.

“Cosa resterà di tutto questo?” – mi domando ora sul volo che da Monaco mi porta a Bologna – “Nuove amicizie, risate, posti incantati e incontaminati che colmeranno il mio spirito per mesi, forse anni o forse per tutta la vita.”

Letizia Bruno 5D

Delegazione Svezia: Letizia Bruno – Klaudio Kotili – Noemi Spaggiari – Matteo Vignali (5D); Prof. sse Azzini – Paladini – Tacconi.

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