5 Marzo 2024: il presidente Macron annuncia che il diritto all’aborto verrà inserito nella Costituzione. La Francia ottiene così un primato che ha interrogato il mondo intero. Se da una parte questo è visto come un notevole passo avanti, dall’altra non mancano gli oppositori. “Non esiste diritto a sopprimere la vita”, così reagisce il Vaticano alla riforma francese.
La riforma non solo dimostra che la Francia è un Paese laico, ma soprattutto favorevole alla parità di genere. Infatti in molte religioni troviamo l’intento a controllare in modo sistematico il corpo femminile, intento che spesso sfocia nell’oppressione di diritti che dovrebbero essere inalienabili.
In Italia il dibattito sull’aborto è ancora acceso; infatti, nonostante la legge 194 garantisca questo diritto, sono numerosi i medici che si rifiutano di praticarlo (7 su 10). Inoltre con la nuova riforma che permette alle associazioni Pro Life di accedere ai consultori, la libertà delle donne è gravemente minata. Il consultorio dovrebbe essere un luogo in cui una donna ottiene il supporto di medici specializzati, che mostrano in maniera oggettiva i pro e i contro dell’interruzione della gravidanza. Se si introducono delle organizzazioni di parte, è impossibile che siano di aiuto perché farebbero di tutto per far desistere la donna; inoltre non si parla di specialisti, ma semplicemente di persone che si intromettono nella vita privata di una cittadina (che tra l’altro dovrebbe essere protetta per privacy). Queste figure potrebbero avere anche un grave impatto psicologico su una donna che già si trova a fare una scelta difficile e che potrebbe uscire distrutta da un simile incontro. Non c’è motivo di obbligare una donna a dover parlare a queste organizzazioni. Il rischio è che questo sia un primo passo per rendere impossibile l’aborto. Se però il diritto all’aborto fosse inserito nella Costituzione, sarebbe più protetto da eventuali riforme o addirittura dall’annullamento della legge.
Un altro problema dell’impedire l’aborto è che se non viene praticato legalmente negli ospedali, le donne possono ricorrere a soluzioni illegali e notevolmente rischiose per la loro salute. In un epoca in cui tutto cambia così velocemente, rimanere ancorati al passato non è possibile, come non è possibile regredire. Allora perché togliere alle donne un diritto per cui hanno lottato per anni? Come gridano le donne francesi:
“Nos corps, non decisions”
Elena Notari 2F