Antigone al Puntozero

In una domenica d’autunno,  il 22 ottobre, ho partecipato con i miei amici alla rappresentazione della tragedia greca “Antigone” al teatro PuntoZero Cesare Beccaria, annesso al carcere minorile di Milano.

Il teatro è molto accogliente ed appena entrati abbiamo trovato già sul palco gli attori che si stavano riscaldando con esercizi vari accompagnati da una musica tribale. Subito mi hanno colpito i costumi di scena, poiché mi aspettavo il tipico abito greco, il chitòn (tunica), mentre gli attori indossavano abiti dai colori neutri composti da ampi pantaloni e una sorta di maglia destrutturata, con uno stile molto basico.

La rappresentazione, anche se avvincente, è stata piuttosto impegnativa da seguire, a causa della complessità del testo e della drammaticità dell’opera. Fortunatamente noi eravamo “avvantaggiati”,  poiché avevamo letto la prima parte dell’Antigone a scuola; questo è stato indubbiamente molto utile per comprendere più agevolmente il racconto. 

La mia scena preferita è stata all’inizio, quando Ismene e Antigone discutono sulla volontà di quest’ultima di seppellire il fratello Polinice caduto in battaglia. Secondo la legge del tempo i disertori non avevano diritto a una degna sepoltura, ma Antigone, mossa da sentimenti di grande affetto e di pietà nei confronti del fratello, decide di dargli gli onori funebri. Mi è piaciuta in particolare questa scena poiché con l’aiuto delle luci, tutto il teatro era diventato più cupo e grazie alla drammatica recitazione delle due attrici si è innescata in me una sorta di  paura che le due sorelle venissero scoperte.

In generale ho molto apprezzato la solennità delle parti del coro, perché il ritmo perfetto delle tante voci all’unisono conferiva drammaticità alla storia parola dopo parola. Lo spettacolo è stato molto coinvolgente poiché tutti gli attori erano dei ragazzi che si muovevano e recitavano in modo straordinario per la loro giovane età. 

Terminata la rappresentazione, abbiamo scoperto che gli attori erano ospiti del carcere minorile, e a quel punto ci siamo domandati quali reati avessero commesso per finire in prigione; questo mi ha colpito particolarmente perché questi ragazzi sono quasi miei coetanei. ( Pietro Caravita, 2E)

 

Non mi aspettavo assolutamente che il gruppo di interpreti potesse essere davvero cosi talentuoso, e invece questo mio pregiudizio è stato presto smentito. I ragazzi non avevano nulla da invidiare in quanto a espressività, dizione e senso del ritmo ai veri e propri professionisti, probabilmente per il fatto che sono stati a lungo preparati e allenati dalla loro maestra di teatro che nello spettacolo impersonava Creonte. Il testo della tragedia ricreata era tale e quale a quello originale, e soprattutto recitato in maniera impeccabile. 

Oltre alla loro bravura, è stata interessante anche una full immersion nella vita e realtà di questi giovani, che a fine spettacolo sono andati a cercare tra il pubblico i loro parenti e genitori. È stato toccante anche  vedere il bellissimo rapporto instaurato  tra di loro. Le tematiche della tragedia poi, in particolare quelle della giustizia e della pietà mi sono sembrate particolarmente adatte anche a livello educativo. Queste attività, infatti, sono state anche pensate per iniziare una reintegrazione nella società dei ragazzi. 

Fuori dalla sala, abbiamo trovato una bacheca con sopra dei foglietti colorati. Erano tutti dei messaggi di incoraggiamento da parte dei visitatori, e anche dei commenti sugli spettacoli che qui sono stati rappresentati nel tempo. Tutti positivi.

Maria Vittoria Pelani 2E

carcere

Una scena per me importante nello spettacolo di “Antigone” è stato il confronto tra Antigone e Creonte, in cui si svela il nucleo del conflitto tragico. Antigone, determinata a seppellire suo fratello Polinice per rispettare il diritto divino, sfida l’importanza di Creonte, il re. Questo confronto mette in luce la tensione tra l’individuo e lo Stato, creando un intenso conflitto drammatico che rivela la complessità della morale e del potere nell’Antica Grecia e ancora oggi in alcuni paesi. A differenza di Antigone, Ismene è più prudente e rispettosa delle leggi del re Creonte. Rappresenta la parte più cauta e conformista, mentre Antigone è più ribelle e determinata. Il contrasto tra le due sorelle mostra il conflitto tra obbedire alle leggi del re e seguire un senso morale più profondo.

Furlotti Riccardo  2E

 

 

Può interessarti...