Love is love, no matter what gender: intervista all’Associazione Ottavo colore

Dopo la vittoria dell’opposizione al DdL Zan sono state numerose le movimentazioni civili di attivisti, ragazzi, adulti, appartenenti alla lgbtq+ e non che hanno fatto sentire la loro voce.

Noi del Magazine abbiamo deciso di intervistare una ragazza appartenente alla lgbtq+ che ha, per motivi personali più che comprensibili, voluto restare nell’anonimato; e anche Raffaele Crispo dell’associazione Ottavo colore di Parma.

 

  1. Cosa vuol dire non sentirsi protetti dallo stesso stato che garantisce la libertà di genere costituzionalmente? 
  • Intervistata: “Vuol dire che per noi quei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione (lavoro, salute, pari dignità sociale) non valgono o lo sono solo in parte. Questo vuol dire cittadini di serie b, di un’altra categoria, questo vuol dire essere “diversi” anche per lo Stato e non meritevoli di una particolare tutela giuridica da parte della collettività. Anzi, potremmo proprio dire che la collettività, attraverso il voto dei senatori, non ci riconosce tutele e non riconoscono le difficoltà di tutti i giorni delle persone lgbt+, delle donne e delle persone disabili.
  • Crispo: “Credo che non sentirsi protetti dal proprio Stato generi nella persona un senso di insicurezza, un’assenza libertà di potersi esprimere secondo i propri pensieri, e un sentirsi impauriti di dire alle persone intorno cosa veramente ci fa star bene. Questo rimanere aggrappati a quella “tradizionale” forma di amore e di famiglia dal mio punto di vista é sbagliato, perchè ognuno deve sentirsi libero di trovare la sua felicità senza essere giudicato per le proprie scelte. Le persone non devono nascondere quello che sono veramente ma devono sentirsi a loro agio, senza aver paura di parlare e di condividere con gli altri le loro prospettive di felicità.”
  1. “Questa battuta d’arresto non ci ferma. Siamo stati stritolati da giochi tattici di chi ha dichiarato di votare in un senso e poi ha votato nell’altro”,  questo ha detto il deputato Zan in un’intervista. Qual è il significato di questa sconfitta per voi?
  • I: “La storia dei diritti civili è complessa ed articolata, fatta di alti e bassi. La sconfitta è grave anche alla luce del fatto che, sondaggi alla mano, nel 2021 il Parlamento sarà tinto decisamente di altri colori e che non ci sarà spazio per i diritti civili. Un’occasione persa aldilà delle divergenze su un testo. Visti gli impegni immediati del Parlamento, il futuro non roseo e i tempi stretti, si poteva e si doveva convergere su questo testo, l’unico disponibile e già frutto di compromessi. Piegare la testa mai, noi come associazione continueremo la nostra divulgazione e sensibilizzazione sul territorio proprio per stare vicini, dare supporto ed essere punto di riferimento per le persone lgbt+ in un comprensibile stato di disagio e frustrazione. Noi continuiamo nella nostra lotta, amareggiati per quanto espresso il 27 ottobre ma con la carica e di desiderio di farci sentire.”
  • Crispo: “Questa sconfitta significa appunto che il nostro Stato non è pronto ad accettare veramente i suoi cittadini. Non è pronto a far da parte quelle convinzioni “tramandate” negli anni. Quei politici che hanno dimostrato la loro parola, a differenza di quelli che non l’hanno fatto, dimostrano che sono a favore di un cambiamento, vogliono che i propri cittadini non si nascondano per la paura di essere giudicati. Questa sconfitta ha un significato importante, perché è mostra di un rifiuto da una parte di popolo nell’interesse delle persone che subiscono e sentono gli effetti di una decisione di tale portata.”
  1. Perchè secondo te i partiti in Italia non cercano di dare priorità alla libertà ed al benessere dei cittadini?
  • I: “A differenza di altri Paesi dove anche movimenti di centrodestra promuovono i diritti civili, qui in Italia, al contrario, non siamo ancora arrivati all’assunzione che “i diritti civili sono di tutti”. Se la nostra politica assorbisse questo concetto, allora ci sarebbe spazio anche per migliorare i testi, piuttosto che difenderci in continuazione da tentativi, questa volta riuscito, di affossamento. Ovviamente, ci sono anche degli interessi economici in gioco molto forti proprio da parte di chi ci accusa di essere una lobby potente, così potente da nemmeno essere riuscita a far passare il Ddl Zan. La politica si presta, ahimè, ad un brutto gioco delle parti, oltre che usare queste occasioni per regolare i conti internamente o fare incassi elettorali.”
  • Crispo: “Questi partiti che rifiutano la libertà, sono gli stessi partiti che puntualizzano il fatto che il nostro Stato sia democratico, sono gli stessi che il ogni anno sono grati a quel 2 Giugno 1946, quando l’Italia del dopoguerra aveva bisogno di ogni persona per risollevarsi dai brutti anni della guerra. Sono quegli stessi partiti che, però, negano aiuto a chi ha bisogno, negano la libertà di pensiero e piu persone hanno a loro favore più inculcano nelle teste delle persone che una determinata cosa è sbagliata. Dove sta la democrazia se una buona parte di popolo non si sente sicura di dove vive?”
  1. I maggiori oppositori del disegno di legge sono sicuramente i partiti di destra e centro destra. Cosa direbbe a loro, visti e considerati i risultati della votazione?
  • I: “Biasimerei l’applauso, la tifoseria da stadio; ci chiediamo il perché del voto segreto se poi applaudono pubblicamente e gli ricorderei di come, all’estero, già scrivono articoli su come l’Italia non abbia provveduto a tutelare le persone e ad allargare i diritti. Ricorderei inoltre a chi dice esultando di aver salvato la scuola impedendo questa legge che il bullismo esiste e comprende anche quello contro le persone lgbt+. La non sensibilizzazione e l’assenza dell’approccio empatico su queste tematiche all’interno dei luoghi in cui ci formiamo non porterà a minori discriminazioni, come queste persone pensano. Inoltre gli ricorderei che anche i loro figli potrebbero avere bisogno di certe leggi che in Italia sembrano impossibili perché, fino a prova contraria, la maggior parte delle persone lgbt+ nascono da famiglie etero, no?”
  • Crispo: “Fossi davanti a loro chiederei il motivo per cui non hanno votato a favore della legge. Cercherei di capire come mai non vogliono che questa legge nasca. Anche se forse conosciamo la risposta: perché l’amore esiste solo tra uomo e donna, perchè una famiglia si forma con una componente maschile e una femminile; tutte le altre non sono da prendere in considerazione perchè una famiglia tra uomo e uomo o donna e donna non porta a degli eredi e senza i figli che nascerebbero dalle famiglie “standard” non c’é possibilità di evoluzione. Poi magari sono i primi che si lamentano del numero in costante aumento dei divorzi e dell’elevarsi del numero di matrimoni tra persone lgbt+.”
  1. «Mi è venuto naturale: quando ho visto che sulle questioni pregiudiziali e sulle richieste di sospensiva il centrodestra era già andato molto vicino alla vittoria, ho pensato che con il voto segreto avremmo portato dalla nostra qualcun altro. E così è stato…» questo ha riferito il senatore Calderoli, promotore della protesta anti-Zan. Pensi che il voto non segreto avrebbe “salvato” il disegno di legge?
  • I: I voti palesi servono per compattare un partito perché se il leader ti dice una cosa, e tu disattendi, poi ne paghi le conseguenze. Devo comunque constatare che già all’interno della maggioranza diversi esponenti già pubblicamente dissenso. Quindi sì, l’impressione è che il voto segreto non abbia aiutato, ma anche che la strada fosse già molto in salita ancor prima del voto.”
  • Crispo: “Io ripongo nella speranza che quei voti se non fossero stati segreti avrebbero potuto dare una svolta diversa alla situazione. Ma come cosa è difficile da interpretare. Non si sa veramente quanti fossero; ma credo che se in partenza i voti a favore del disegno erano inferiori il voto non segreto avrebbe aiutato. Se non si fosse arrivati all’approvazione della tagliola almeno non ci sarebbero stati 23 voti di differenza, che a quanto dimostrato, sulla carta fanno la differenza.”
  1. Quale sarà a vostro parere la visione che la comunità europea e mondiale avrà dell’Italia?
  • I: “Attualmente il mondo si sta dividendo in chi fa la guerra alle persone lgbt+ e chi le sostiene, inclusa la Commissione europea. Noi abbiamo dimostrato di essere dalla parte dei primi… (e non credo ci sia da vantarsene).”
  • Crispo: “La comunità europea ha dimostrato diverse volte come il nostro sia un Paese retrogrado, secondo diversi punti di vista. Mentre nella visione mondiale, purtroppo, sono ancora molti, forse troppi, gli Stati che negano tale libertà. Alcuni Paesi saranno d’accordo con la decisione dei nostri partiti, mentre altri, che già supportano gli ideali di convivenza pacifica e di libertà di espressione, risulteranno in netto disaccordo con questa decisione.”
  1. Quali azioni possiamo intraprendere tutti noi nel nostro piccolo per cercare di creare un ambiente in cui si possa vivere senza violenza e pregiudizi?
  • I: “Il dibattito sul Ddl Zan ha dimostrato come giri davvero tanta disinformazione sui temi lgbt+ e che ci sia tanta confusione che poi si tramuta in paura, quando la politica decide di cavalcarla. Pertanto, penso che nel nostro piccolo sia fondamentale informarsi, approfondire, non fermarsi alla prima risposta facile che incontriamo. Inoltre, è importante empatizzare, immedesimarsi nei panni dell’altro, caprine le difficoltà invece di giudicare. Già con questi due semplici gesti quotidiani, su cui allenarsi ogni giorno, la situazione migliorerebbe moltissimo.”
  • Crispo: “Nel nostro piccolo si posso fare tante cose. Si dovrebbe partire dalla famiglia, vedere se sono d’accordo o meno con gli ideali dei partiti di destra e centro-destra, e se lo sono cercare di fargli capire che tali ideali limitano o addirittura vietano a qualcuno di sentirsi libero, e pian piano muoversi verso le persone intorno a noi, muoversi verso la società per far sì che si distinguano coloro che sono disposti ad avere una legge di tale portata. Poi credo che sia molto importante che una persona si sappia esprimere su tale argomento, perche molte cose possono essere fraintese. Credo inoltre che sia importante circondarsi di persone che condividono le tue stesse idee e di conseguenza ritrovarsi in tanti ad avere uno stesso pensiero. L’impressione generale che si vede da questa discussione durata fino al 27 ottobre è che il nostro paese resta senza una legge di civiltà, che, lo ricordiamo, comprendeva le persone lgbt+, le donne e le persone disabili. I diritti civili dovrebbero essere di tutte le persone, questo lo ribadiamo forte e chiaro. Ce lo potevamo aspettare si diceva, avevamo già accettato compromessi e ci tenevamo affinché l’Italia potesse avere una legge degna di un paese democratico. Un piccolo passo concreto verso il riconoscimento di diritti che non dovrebbero essere divisivi, un piccolo passo verso la liberazione dalla paura di subire un’aggressione o una discriminazione in base all’orientamento sessuale e/o romantico e all’identità di genere. Il significato di questa decisione è una disillusione verso una politica che non è rappresentativa della collettività che si è mobilitata nelle piazze per l’approvazione di questa legge ed è allo stesso tempo l’espressione della frase “ci sarà tempo per queste battaglie, prima ci sono cose ben più importanti a cui pensare” detta in finto paternalismo. In contrapposizione, questa decisione è anche invito che hanno sentito tutte le persone che già si erano mobilitate nelle piazze precedenti, alla mobilitazione per far sentire le voci delle realtà e delle persone.”

 

Ringraziamo, giunti a questo punto, la ragazza che si è gentilmente offerta di parlare a nome di tutta la comunità lgbt+ pur restando nel suo legittimo anonimato e l’associazione Ottavo colore di Parma: sia per la disponibilità all’intervista sia per l’instancabile lavoro svolto nel nostro territorio per aiutare a diffondere un messaggio che non smetteremo mai di portare avanti: “Love is love, no matter what gender (L’amore è amore, non importa il genere)”.

 

di Pietro Palmia Delsoldato 3F

Può interessarti...