”Forse era ver, ma non però credibile
a chi del senso suo fosse signore;
ma parve facilmente a lui possibile,
ch’era perduto in via più grave errore.
Quel che l’uom vede, Amor gli fa invisibile,
e l’invisibil fa vedere Amore.
Questo creduto fu; che’l miser suole
dar facile credenza a quel che vuole.”
Canto I, 56
In uno dei suoi libri Stephen King scrisse “L’amore non è dolce come i poeti dicono. L’amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai”. La capacità di dipingere la vera natura dell’amore fu proprio ciò che distinse Ariosto da tutti gli altri poeti.
“Quel che l’uom vede, Amor gli fa invisibile, e l’invisibil fa vedere Amore” ecco forse l’amore è uno dei pochi sentimenti semplici da provare e allo stesso tempo ambiguo da comprendere, è probabilmente l’unica sensazione universale ed eterna, destinata ad esistere per sempre; il catturarne e studiarne dunque l’essenza senza escludere alcun aspetto è il motivo per cui consideriamo tutt’oggi “L’Orlando Furioso” un romanzo contemporaneo.
Come Ariosto scrisse in questa ottava è fin troppo semplice per l’uomo perdersi “in via più grave errore”, ossia essere trascinato da una corrente, quale è la passione, che si risolve nella follia. Nel canto Ferraù non risulta esitare minimamente sulla veridicità delle parole appena rivoltegli da Angelica, la quale brama solamente trovare un luogo sicuro e un uomo che la protegga, riguardo alla salvezza della “rosa” poiché, nonostante ella non stesse mentendo, l’amore gli impedisce di ragionare lucidamente e di riflettere anche solamente per qualche secondo sul discorso della ragazza; come infatti Ariosto sostiene “il miser suole dar facile credenza a quel che vuole” perché Amore non gli mostra ciò che è vero, ma ciò che egli desidera.
Il poema è ricco di ottave significative che riflettono ed analizzano gli aspetti della natura umana, tuttavia io ho scelto questa perchè ritengo che l’intervento dell’autore sia essenziale per comprendere la sua maestria nel riuscire a riportare la natura incontrollabile degli istinti umani mantenendo un “sereno e obiettivo distacco” (così lo descrive Lanfranco Caretti) giudicato da molti erroneamente come “indifferenza o superficialità sentimentale”.
In uno dei suoi libri Stephen King un giorno scrisse “L’amore non è dolce come i poeti dicono. L’amore ha i denti, i denti mordono, i morsi non guariscono mai”. Ariosto però non è un poeta come gli altri.
Marta Allodi, 4E