Omofobi, scusateci

Caro “non omofobo”, se hai bisogno di aggiungere quel “ma”, un po’ omofobo lo sei. Non te ne faccio una colpa sai, non sei nato omofobo, i bambini non nascono omofobi: i bambini nascono innocenti e amano chi vogliono fino al giorno in cui qualcuno gli insegna che un maschio non può scrivere una lettera d’amore ad un altro maschio e che due donne che si baciano sono divertenti da guardare, ma è meglio non esserlo. Neanche quel momento il bambino è omofobo, è solo vittima di una società spaventata dall’uguaglianza, di un patriarcato messo in crisi dalla “femminilità” di un uomo o dalla “mascolinità” di una donna.
Starà poi a quel bambino crescere e capire che non tutto quello che gli è stato insegnato è giusto, che non c’è bisogno di “restare in quell’armadio” per tutta la vita per paura di non essere accettato, e neanche di prendere in giro il compagno che gesticola tanto perché non è un tratto più imbarazzante di quando lui tira il bicipite per convincere la sua amica a uscire con lui.

Alcuni bambini vengono cresciuti senza pregiudizi, altri riescono a scordarseli: tu, caro omofobo, non fai pare né di una categoria né dell’altra; tu rifletti la violenza della società sulla vita di chi ti sta attorno, sulla vita di quella ragazza coi i capelli un po’ troppo corti per sembrarti una ragazza, su quel ragazzo che fa troppa attenzione a come si veste.

E pensare che, tra i due, quello cancellato dal mondo è il frocio… Io cancellerei quella parola con tutti i suoi sinonimi, cancellerei il tuo pugno sul mio sopracciglio che sanguina, cancellerei il meme che hai condiviso sul gruppo perché “ormai non si può più ridere di niente”, cancellerei l’applauso dopo la negazione del DDL Zan. Quel secco battito di mani, infame, incurante di tutti i morti causati da questa ignoranza, di tutti i suicidi di persone portate al limite da qualcuno come te, caro omofobo, dimostra solo che paese arretrato siamo.

“Ma io cosa dico a mio figlio se vede due uomini che si baciano?” Cara signora bigotta, ai suoi figli dica che quei due si amano, forse anche più di quanto si amavano la sua amica e il marito che le ha fatto le corna. “Ma i bambini hanno bisogno di una mamma e di un papà”; sono d’accordo: due genitori sono meglio di un orfanotrofio e di una casa violenta, pensa un po’, anche se sono dello stesso sesso.

“Ma fatele a casa vostra quelle cose”. Omofobi, scusateci se io e il mio compagno vogliamo baciarci sotto il Colosseo come fate voi. Scusateci se non vi vogliamo nei locali creati apposta, scusateci se compariamo come un cliché in ogni serie tv di Netflix. Scusateci se facciamo una parata eccentrica una volta all’anno a nome di tutti quelli che hanno lottato per migliorarci la vita. Scusateci se vogliamo sposarci. Scusateci se vogliamo dei figli. Scusateci se esistiamo.

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