I’m a foodie, maggio 2022 –

Il Pudore e la Compassione. Le due virtù celebrate nelle Grazie foscoliane, così antiche e così attuali.

Ho sempre avuto una passione particolare per Foscolo, è l’autore che Mariarosa ama di più e chissà magari anche la destinazione londinese, seppure non troppo felice per il poeta, fa la sua parte. Di certo fin dagli anni del liceo un paio di passaggi dei Sepolcri, alcuni versi delle Grazie, Jacopo che descrive gli effetti del bacio, la prolusione delle Lezioni pavesi mi emozionano ogni volta che li leggo. Lo so, sono romantica. E anche un po’ neoclassica.

La forza, la fierezza, l’orgoglio in una lingua di straordinaria intensità. Questo mi piace in Foscolo, lo spirito mai vinto, l’idea che la letteratura ha un valore insostituibile nella trasmissione dei valori civili di un popolo. Foscolo è stato uno dei primi a interrogarsi sulla funzione delle lettere e del letterato in una società libera e democratica, di cui vede con lucidità i difetti ma di cui difende i strenuamente i valori laici sui quali la civiltà si è costruita nel tempo. Raramente un autore è stato tanto calato nel presente. Un autore per giunta di poche cose ma che, diceva Montale, non si è ripetuto mai. 

Cosa c’è di più suggestivo di un innamorato che esclama “Illusioni! grida il filosofo: e non è tutto illusione? Tutto! …ma intanto senza di esse io non sentirei la vita che nel dolore…”? E cosa c’è di più militante di un giovane che scrive che “non si glorierà come tanti altri della servitù e che i suoi tiranni non si pasceranno del suo avvilimento”? Forse solo Dante, non a caso un autore molto apprezzato da Foscolo, mostra la stessa passione. Se qualcuno lo ritiene un autore difficile e superato si sbaglia, per Mariarosa sarebbe un peccato privare i ragazzi di tale bellezza, a cui sarebbe improbabile si avvicinassero senza la mediazione della scuola e dell’insegnante.

Da parte mia sono giunta alla fase di Didimo Chierico, più disillusa che rinsavita, con una sensazione di “dissonanza nell’armonia delle cose del mondo” e per questo sempre più convinta di quanto il Pudore e la Compassione siano necessari oggi. Il primo dovrebbe allontanarci dalla condizione di ferinità che ci accomuna agli altri animali, la seconda dovrebbe invece spingerci alla solidarietà verso i nostri simili; il Pudore dovrebbe inoltre impedirci di esprimere parole che non sappiamo testimoniare con le azioni, mentre la Compassione dovrebbe insegnarci l’umiltà per quanto ricchi e potenti siamo.

“Sdegno il verso che suona e che non crea”: anche grazie alla letteratura si imparano quei valori che ci rendono un consorzio umano prima ancora che una comunità di cittadini. Se li sentiamo ancora nostri dovremmo difenderli con passione come faceva Foscolo e dovremmo renderli concreti attraverso un rinnovato impegno etico che unisca tutte le generazioni.

E siccome, come abbiamo tante volte ripetuto, niente unisce più del cibo, passiamo alle ricette. Mariarosa ha qualche problema di salute ed è a dieta strettissima, perciò se la vedete in giro abbattuta, ne sapete il motivo. Per condividere il momento con i lettori, le ricette di questo mese sono molto light e salutari. Di magro, si direbbe. Anche questo un segno dei tempi, magri appunto.

 

Mariarosa original

Insalata rosata

 

Ingredienti

2 mele annurca

12 gherigli di noce

200 g di formaggio Stilton o gorgonzola stagionato

200 g fragole

1 ciuffo di foglie di sedano

sale, pepe

 

Preparazione

Lavare le mele, privarle del torsolo e affettarle sottilmente con la buccia, lavare e tagliare a metà le fragole, mondare le foglie di sedano e mettere il tutto in una insalatiera. Aggiungere le noci e condire con sale, pepe, olio. Completare con il formaggio a scaglie, che può essere evitato in caso di dieta ipocalorica.

 

Mariarosa classic

Plum cake Mulino Bianco

 

Ingredienti

150 g farina 00

50 g fecola

200 g yogurt a temperatura ambiente 

3 uova

160 g zucchero (in caso di dieta ipocalorica si può ridurre a 120 g)

100 ml olio di semi di girasole (in caso di dieta ipocalorica si può ridurre a 80 ml)

1 cucchiaino estratto di vaniglia

1 buccia grattuggiata di limone

1 bustina di lievito

1 pizzico di sale

 

Preparazione

Montare con la planetaria o le fruste elettriche uova e zucchero, aggiungere sale, vaniglia, limone e continuare a montare. Versare a filo l’olio, 2 cucchiai di farina, lo yogurt a cucchiaiate (deve essere a temperatura ambiente), il resto della farina, il lievito.

Versare nello stampo apposito imburrato e infarinato, cuocere a 190 gradi per i primi 30 minuti e quindi abbassare a 180 gradi per i restanti 15 minuti circa. La superficie deve risultare a cupola con il classico taglio nel centro.

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