“Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
pensavo che l’amore fosse eterno: e avevo torto.”
W.H. Auden
A cosa ci riferiamo quando parliamo di omofobia, bifobia e transfobia?
Con questi termini si indicano l’avversione, l’intolleranza e la discriminazione nei confronti di tutti coloro che appartengono alla comunità LGBTQ+.
La discriminazione esiste ancora ai giorni nostri o è un fenomeno superato?
La triste realtà è che i pregiudizi nei confronti di chi è avvertito come diverso sono ancora molto diffusi nella mentalità delle persone proprio perché l’uomo teme e allontana ciò che non rispecchia la sua concezione di normalità. Questa reazione avversa nasce spesso da pregiudizi.
Ma quindi che cos’è un pregiudizio?
E’ un giudizio espresso prima di conoscere e comprendere una determinata persona o situazione senza fermarsi a riflettere a partire dal punto di vista, dall’esperienza e dal sentire altrui.
I bambini non nascono omofobi, ma lo diventano per l’influenza della società che li circonda, attraverso non solo rapporti personali, ma anche da contenuti che tendono a normalizzare un mondo dove, spesso, solamente l’amore eterosessuale viene descritto come degno di esistere.
Noi siamo la generazione del futuro, dobbiamo impegnarci a creare un mondo dove ognuno possa essere libero di amare chi vuole ed essere se stesso.
Da Saffo ad Auden, anche la poesia, una delle più alte forme di espressione dell’umano, ci dice che il sentimento d’amore è universale, e ha sempre la medesima dignità.
Le alunne e gli alunni della classe 2°B