Insegno storia da molti anni ed è sempre difficile capire perché per molti ragazzi gli avvenimenti del passato non rivestano alcun motivo di interesse. Il 25 aprile 1945, e con lui qualsiasi avvenimento non abbia un legame immediato con i loro bisogni del momento o sembri non avere un’utilità per il loro futuro, sembra non importare nulla.
Qualche giorno fa un mio studente si diceva molto deluso del suo presente, perché si è reso conto che non sarebbe mai riuscito a vedere realizzato quel futuro che fin da piccolo sognava guardando il mondo dei racconti di fantascienza. Altri uomini lo avrebbero goduto, non lui.
Immagino i giovani che vivevano nei lunghi anni della dittatura prima e della guerra poi come i miei studenti di oggi, anche molti di loro erano delusi dal loro presente, anche loro non avrebbero visto il mondo che sognavano perché quello lo stiamo vivendo proprio noi.
Noi stiamo vivendo nel futuro di quei giovani che hanno sognato la democrazia, la libertà di un mondo governato dai suoi abitanti e non da chi minacciava e chiedeva solo di ubbidire, un mondo di pace e di giustizia. E quei giovani che non hanno potuto vivere quel futuro sognato, lo hanno progettato, hanno combattuto e sono morti per quel sogno. E hanno lasciato un progetto scritto perché chi avrebbe avuto la fortuna di poterlo vivere, avesse un documento, la Costituzione, dentro il quale trovare tutti i dettagli di quel mondo sognato. Si dice che i giovani oggi non hanno più un futuro, in realtà i giovani di oggi stanno vivendo il futuro di altri giovani che tanto tempo fa hanno gettato le basi per un mondo più libero. Un futuro bellissimo. Se noi smetteremo di sognare e progettare un mondo migliore di quello che ci hanno lasciato quei giovani, gli uomini che verranno dopo di noi non troveranno un mondo amato e sognato ad accoglierli. Purtroppo non abbiamo il cuore e la consapevolezza necessaria per sentirci sostenuti dalle mani premurose di quegli uomini del 1945, abbracciati da quelle donne e uomini che il 25 aprile 1945 salutavano la pace piangendo di gioia con la certezza di aver fatto un regalo grande a chi sarebbe venuto dopo che grazie a loro non avrebbe provato l’orrore della guerra, della dittatura, della paura, delle libertà minacciate. Purtroppo non abbiamo la capacità di vedere, oltre la superficie delle cose del nostro quotidiano, il lavoro inesausto di quei sognatori, di quei combattenti che ci insegnerebbero a non mollare i nostri progetti di oggi per non lasciare che il mondo smetta di essere il luogo in cui gli uomini si regalano un futuro da vivere nel presente.
Si dice che le madri per proteggere i loro figli sognino la vita per loro e insieme a loro, perché possano entrare nel mondo senza paura, trovandolo un luogo rassicurante in cui iniziare a vivere senza sentire il bisogno di fuggire, facendo i conti con un reale già amato e compreso prima del loro ingresso. A volte le donne ci indicano la via per incontrare il mondo senza paure, così la storia, letta in profondità, può farci sentire meno delusi. protagonisti degli eventi del nostro tempo evitandoci di sfuggire al nostro presente, al nostro passato.
“Abitanti di un mondo in declino, trepidiamo soltanto per la nostra ricchezza, proprio come i popoli vecchi, le civiltà al tramonto. E non ci accorgiamo che nelle nostre città, in cui coltiviamo la nostra artificiale solitudine, vi sono già alveari ronzanti, di rumore e di colore, di preghiera e di furore. Il mondo di domani.” (Domenico Quirico)
prof. Angela Marchetti