I’m a foodie, 31 ottobre 2020
La ricetta di questa puntata è la zuppa inglese. Tipico dolce tradizionale della nostra regione e altrettanto tipico esempio di comfort food nei momenti di difficoltà. A questo proposito, dopo avere confessato la mia debolezza per Netflix, ne confesso un’altra. Più che cedere ai dolci, durante il lockdown io sono stata vittima del digital lipstick effect. Così si chiama l’impulso a comprare piccoli oggetti di lusso, tipo appunto un rossetto, durante le fasi di recessione o di crisi economica. Un rossetto è un prodotto nel complesso accessibile anche se di marca, certo non molto evidente se indossi una mascherina, un tocco di colore può tuttavia migliorare l’umore anche in casa. Tutto sommato una malattia innocua, mi pare.
Ho appreso della sua esistenza leggendo un interessante articolo pubblicato dall’Harvard Business Review che era dedicato ai cambiamenti del digital shopping indotti dalla pandemia. Realtà aumentata (AR) che ti consente di provare gli oggetti prima di comprarli, possibilità di testare digitalmente sulla tua pelle perfino i prodotti di make-up, negozi virtuali in cui si può entrare per vedere e indossare i capi di abbigliamento in esposizione, ma la nuova frontiera è quella che ti consente di acquistare e di indossare oggetti di lusso dei brand più prestigiosi in una dimensione virtuale, cioè senza possederli fisicamente. Per esempio una parure Bulgari che mai mi sarei potuta permettere e che invece potrei sfoggiare durante un collegio docenti su Zoom, un carrè di Hermes per un consiglio di classe su Teams, un doppio cachemire di Malo per la riunione del Dipartimento via Google Meet. Nel caso, opterei per un consolidato stile tubo gas con Bulgari, per i toni dell’arancio con Hermes e con una palette neutra per Malo.
In verità a me sembra un effetto un po’ impazzito di un momento altrettanto fuori dalla norma. Se serve qualcosa per tirarsi su, io resto sul classico. Rossetto e fetta di dolce insieme con un te nero. In attesa che la bufera passi.
Ho provato, come vi avevo anticipato, un dolce con farine alternative e zucchero di fiori di cocco. Un totale fallimento. Non mi abbatto, però. Apporto qualche modifica e ci riprovo. Per ora, la ricetta della zuppa inglese.
Lucetta
Zuppa inglese
Ingredienti
1 litro di latte
buccia di limone
4 uova
160 g di zucchero
60 g di amido di mais
16 savoiardi
2 cucchiai di cacao amaro
Alchermes
caffè
Preparazione
Preparare la crema pasticcera mettendo a riscaldare il latte con la buccia di limone. In una ciotola lavorare con la frusta le uova insieme allo zucchero e all’amido di mais. Incorporare poco alla volta a questo composto, sempre mescolando, il latte tiepido. Fare addensare la crema sul fuoco mescolando continuamente finché bolle.
Per la bagna in cui inzuppare i savoiardi, mescolare alchermes, caffè, acqua in proporzioni variabili secondo i gusti. Stendere uno strato di savoiardi inzuppati in una pirofila di vetro trasparente di 24×32, spalmare metà della crema, fare un altro strato di savoiardi inzuppati e ultimare con la crema restante a cui avremo aggiunto il cacao.
Guarnire a piacere e mettere a riposare in frigorifero per almeno un’ora.