Mangiare, non solo solo un bisogno fisiologico

Che cosa mangi? Quanti grammi? Quante calorie? Carboidrati, proteine e grassi in che quantità? queste sono domande che fanno parte della vita di molte persone, quando si parla di alimentazione, la cultura della dieta ci spinge così tanto a focalizzarci sul che cosa e quanto bisognerebbe mangiare che spesso si perde di vista l’importanza del come si mangia.

A questo proposito la Mindful Eating, letteralmente tradotto come “mangiare in maniera pienamente consapevole”, è un approccio alimentare derivato dalla Mindfulness che insegna a portare la piena attenzione sull’atto del mangiare, coinvolgendo i cinque sensi e focalizzandosi su l’esperienza del pasto in sé, godendo solo con il massimo della lentezza e della consapevolezza.

Ci sono una serie di azioni che permettono di avere un rapporto più sano col cibo; in questo testo affronterò alcune azioni sbagliate di cui spesso non ci rendiamo conto.

  • fare spuntini a qualsiasi ora del giorno: ascoltare il proprio corpo è fondamentale per stare bene con noi stessi, ma quando si parla di alimentazione è necessario programmare gli orari dei pasti, tre pasti principali e due spuntini. Per evitare malnutrizione o disturbi alimentari è necessario consumare cinque pasti.
  • mangiare frettolosamente senza godersi il cibo: molto spesso a causa di orari rigidi (come la pausa pranzo) oppure per distrazioni esterne (telefono o televisione), le persone tendono a ingerire cibo in modo frettoloso senza essere pienamente consapevoli ; per avere un rapporto equilibrato con l’alimentazione è essenziale mangiare lentamente. Il cibo andrebbe mangiato con tutti i sensi, il che significa che andrebbe osservato, toccato, annusato, assaporato. Provare, dunque, a notare la forma, il colore, il profumo. 
  • abbuffarsi: sovente non facciamo attenzione ai segnali del corpo, ascoltare il proprio corpo per capire quando si è sazi, fermarsi quando si è soddisfatti e rispettare i bisogni fisici. A tale scopo, è utile sganciarsi da schemi interiorizzati quali “devo finire tutto quello che c’è nel piatto”; “non deve avanzare niente” o “mangio tanto per fare piacere a chi cucina”, e così via. 

Beatrice LO Bosco 2F

immagine da Fitpaa

 

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