“La bellezza protagonista a Cibus 2024 – guarda le foto di chi lavora negli stand. Non solo incontri, riunioni, accordi commerciali e assaggi. Cibus è sempre un’occasione per ammirare splendide ragazze che lavorano negli stand di una delle fiere più accattivanti dell’anno.”
Così esordisce un articolo della Gazzetta di Parma del 7 Maggio 2024, segnalato da un lettore. Più analizziamo ogni dettaglio delle ben 21 foto di questo articolo, più esso risulta disturbante e diseducativo.
In una fiera importante come Cibus ancora una volta le donne vengono ritratte come veline in pieno stile berlusconiano e una storica testata giornalistica come la Gazzetta di Parma pubblica e promuove questo tipo di contenuto. È davvero triste che si voglia proporre, oltre che un ideale di bellezza stereotipato, una concezione così misogina della donna per attirare clienti e clic.
Questa gallery di foto, dove le donne vengono messe in mostra come se fossero oggetti della fiera stessa, ripropone infatti il modello idealizzato nella donna bianca, magra e formosa. Se il giornalista della Gazzetta di Parma ha così poca ispirazione, lo inviteremmo ad occuparsi di argomenti più importanti e rilevanti del décolleté delle ragazze, come le imminenti elezioni europee. O a farsi un giro per gli stand e a fotografare visitatori ed espositori, oltre che ragazze. Il patriarcato lo si fa crollare insieme, nelle piccole scelte di tutti i giorni, smettendola di considerare le donne per il loro solo aspetto fisico, indignandoci di fronte a una visione delle cose che non rispetta la diversità, la ricchezza di ognuno di noi, e ancora una volta rende le donne schiave dello sguardo maschile.
Fortunatamente, ad oggi, l’articolo è stato modificato, rimuovendo il riferimento alle splendide ragazze. Forse per le polemiche e i commenti critici sotto all’articolo on line. Le foto delle ragazze sono ancora tutte lì.
Samuele Argento VF