Una famiglia con un solo papà: la storia di Alba

Oggi è passato un anno da quando sono arrivata a casa mia. Dico casa mia perché questa volta sembra che non dovrò più cambiare famiglia. Prima di entrare in questa casa ne ho viste tante: ce n’erano di piccole, di enormi (in cui mi ci perdevo perché negli istituti non abbiamo molto spazio), di profumate o di trascurate (ma quelle non passavano i controlli).

yyyyInsomma in soli otto anni di vita, dopo essere stata abbandonata all’ospedale, avrò frequentato una ventina di case… ma anche i signori con le case belle, grandi e profumate, quando mi vedevano, mi riportavano indietro come si fa nei negozi; sembrava che nessuno gli avesse detto prima : “Scusate la piccola Alba soffre della sindrome di Down”.

Anche le famiglie che ho conosciuto erano diverse tra loro, un po’ come le loro case… L’unica cosa che avevano in comune era che erano composte da due persone: alcuni erano stranieri, altri italianissimi, altri ancora erano dello stesso sesso (e in questo caso non ho ben capito se fossero loro a non volere me o i servizi sociali a non volere loro).

familyDovete sapere che per completare un’adozione bisogna attraversare tanti passaggi: per prima cosa bisogna dire che si vuole un bambino (o come dicono quei signori che mi davano in affidamento “fare la dichiarazione di disponibilità”), poi i servizi degli Enti locali, i signori di cui vi parlavo prima, devono andare a controllare se le famiglie vanno bene e solo allora ricevono il decreto di idoneità. Fatto tutto questo, bisogna abbinare famiglie e bambini: qui ci si incontra. Per chi non lo sapesse ci sono anche delle categorie di adozione e io sto nella C, quella dei bambini per cui se non riescono ad essere adottati secondo le regole, si possono fare delle eccezioni.

download-3Ad ogni modo non mi era mai capitata una famiglia con un solo papà. Sì, io ora ho un solo papà e non nel senso che c’è anche una sola mamma, ma nel senso che il mio papà è single. A me non importa che siamo solo io e lui, perché mi vuole più bene lui da solo che tutte quelle coppie messe insieme. Io credevo che le persone single non potessero adottare: lo avevano detto anche in quel congresso di Verona, quello che al mio papà non piace perché lì accettano solo la famiglia “naturale”. In più avevo sentito che “La legge 184/83 prevede che possano presentare domanda di adozione le coppie sposate da almeno 3 anni o che possano dimostrare di aver convissuto per almeno 3 anni”. Poi però ho scoperto che non è vero che non si può, è solo che non vogliono: evidentemente in Italia credono che l’affetto di una sola persona non basti, invece a me basta eccome. Luca è il mio papà preferito e se lo dico io che ne ho visti tanti dovete fidarvi e cominciare a far adottare anche alle persone single come lui.

Di Cleo Cantù

 

*La storia è tratta dalla storia vera di Alba e Luca, papà single che lottando è riuscito ad ottenere l’adozione di Alba, nata con la sindrome di Down.

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