Lunedì 15 aprile, una giornata apparentemente anonima per l’Europa, fino alle 18.50, quando la quiete della città di Parigi è stata rotta da un’ondata di panico e angoscia. Dalla cattedrale di Notre Dame, nella quale erano da poco iniziati i restauri per rinforzare il tetto dell’edificio, hanno iniziato a guizzare lingue di fuoco; la popolazione parigina si è accorta del disastro solo quando la guglia, uno dei simboli rappresentativi di Parigi, era ormai quasi totalmente in fiamme. Il tetto, sovraccaricato dal peso della guglia in fiamme è crollato, lasciando i cittadini e l’intero globo con il fiato sospeso. L’entità del danno è ancora incerta, per questo lunedì sera stesso alle 20 è stata convocata un’assemblea di esperti. Si spera che la preziosa volta che sovrasta la navata centrale non sia stata distrutta.
La cattedrale gotica, con circa 800 anni di storia alle spalle, si è vista morire in pochi minuti, nonostante il coraggio e la determinazione dei pompieri nel tentativo di contenere i danni, questo patrimonio dell’umanità vede la sua struttura centenaria smembrarsi. Parigi in queste ultime settimane è stata inoltre costellata da incendi in vari palazzi, che hanno portato con sé numerose vite umane, la Procura ha quindi aperto un’inchiesta per disastro colposo, per indagare questi misteriosi e terribili fatti. La politica si è fermata e il presidente Macron, che avrebbe dovuto annunciare importanti riforme, è stato solidale con i suoi concittadini: “la ricostruiremo insieme” ha affermato in preda alla commozione. La popolazione parigina si è radunata nella piazza della cattedrale per pregare, mentre Quasimodo, Il Gobbo, suonava a morto le campane; questo fortissimo gesto di solidarietà tra i cittadini mostra quanto la nazione sia unita in un periodo critico.
L’incendio è solo un ostacolo, un fenomeno che ha distrutto legno e metallo, meraviglie architettoniche esistenti da secoli; l’incendio, la cattiveria, la negligenza o le fatalità non sono però in grado di distruggere il simbolo, l’idea di meraviglia che Victor Hugo descrive nel romanzo Notre Dame de Paris, perché la cattedrale o il suo ricordo è e rimarrà per sempre nel cuore di Parigi e dell’intero mondo.
Aurelia Daidone