Smartphone. MP3. Tablet. Computer. Pc. Email. PowerPoint. Mouse. Software. Link. Tutti noi sappiamo cosa vogliono dire questi termini. Fanno tutti parte, qualcuno più qualcuno meno, del linguaggio con il quale ci esprimiamo giorno dopo giorno. Ma come siamo arrivati ai modernissimi apparecchi informatici? Da cosa siamo partiti?
Per scoprirlo dobbiamo fare un salto indietro nel tempo di circa settant’anni fa, ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. I tedeschi, forti di un valido sistema di crittografia dei documenti (molto nota è, infatti, la macchina “Enigma”, usata appunto per questi scopi) erano molto potenti sotto tanti punti di vista. Cosa portò alla sconfitta di questi ultimi? Molto probabilmente la decifrazione dei loro messaggi segreti. Venne costruito un apparecchio in grado di poter risolvere complessi algoritmi e dare un senso a quelle lettere e numeri posizionati in un modo apparentemente casuale, ma che una volta codificati avrebbero potuto determinare l’esito della guerra, come effettivamente è stato.
Ma chi è stato quell’uomo geniale che, con il solo utilizzo della sua mente e dei suoi calcoli, è stato capace di definire la sorte di tante vite umane?
Alan Turing. Dieci lettere per definire il padre dell’informatica e uno dei più grandi matematici della storia. È da lui che è iniziato il progresso. È grazie a lui se oggi noi possiamo utilizzare quegli apparecchi elettronici che fanno parte della nostra vita di tutti i giorni.
La “macchina di Turing” è stato il primo prototipo di computer, molto diverso da come siamo abituati a vederli oggi, ma essenziale per l’evoluzione della tecnologia. In poco più di sessant’anni siamo passati da apparecchi grandi come stanze con capacità esecutive molto basse a dispositivi dalle dimensioni del palmo di una mano, con memoria pressoché illimitata.
L’evoluzione dell’informatica è stupefacente: se in pochi decenni siamo riusciti ad ottenere strumenti così complessi, immaginiamoci tra qualche anno! È incredibile pensare cosa siamo riusciti ad ottenere grazie all’ingegno di un uomo… E pensare che il suo unico intento era “solo” decifrare un linguaggio segreto… Chissà cosa direbbe se potesse vedere tutto ciò che è stato creato a partire dalla sua idea, e chissà cos’altro potrebbe inventare avendo a disposizione i moderni apparecchi!
Al mondo servirebbero davvero altri uomini come Turing, un uomo che aveva il sogno di poter salvare tante vite umane accorciando i tempi di una lunga e terribile guerra.