“Comunicare”, un verbo che riassume una delle prime necessità della vita umana , intrisa di relazioni nelle quali è fondamentale lo scambio di opinioni.
Nonostante io sia nata in un nuovo millennio nel quale si è sempre alla ricerca di nuove scorciatoie tecnologiche , dove nascono più coppie su internet che nella vita reale , credo ancora nell’importanza del comunicare emozioni. Come ogni ragazza di questi tempi scrivo ai miei amici attraverso nuovi e veloci social network , ma mi accorgo che qualcosa manca: nessun messaggio da centoquaranta caratteri su Twitter potrà trasmettere la gioia provata nel leggere una notizia attesa , nessuna risata risuona per la stanza quando la leggi su uno schermo piatto.
E’ difficile che i miei amici dicano di non aver mai ricevuto da me una lettera o un biglietto; li vedo come una prova del mio affetto per loro, e non smetterei mai di scriverne. Preferisco il chiamare al digitare , mi piace sentire voci e aprire buste piuttosto che scorrere tante notifiche.
I nuovi modi di scrivere , cosi immediati , mi sembrano troppo “facili” per essere portatori di sentimenti sempre sinceri .E’ facile scrivere un “mi dispiace” a un amico quando non lo senti piangere, così come è facile dire di essere felici accontentandosi di tre piatte emoticons per dimostrarlo .
Scrivere lettere è difficile. Quando prendi in mano carta e penna sai che su quelle fibre lascerai un’impronta di te .
E’ difficile tirar fuori dal groviglio di pensieri che soggiorna nella nostra testa adolescente quello che veramente hai da dire , è impegnativo trovare le giuste parole per sfogarsi , dichiararsi e consolare ….. ma ne vale la pena. Non si può paragonare il tempo che occorre per inviare un sms al lungo lavoro di introspezione che implica la stesura di un testo nè alla gioia dell’aver prodotto un qualcosa di palpabile e concreto e non una notifica colorata. Sarà strano , ma per me è meglio andare avanti così, a cartoline, lettere e chiamate.
Quando urlo a miei che esco a imbucare mi sento come se assieme al francobollo sulla carta avessi incollato le mie emozioni più vere.
La verità, io credo, è che il mondo di oggi ha troppa fretta. Non conosco molti padri che scrivono buongiorno ai figli ogni giorno su cartoncini come fa il mio, eppure non rinuncerei mai a quel gesto che quotidianamente mi regala un sorriso .
I ragazzi non hanno più tempo di pensare a lettere d’amore: perché aspettare se con un sms arriva subito la dichiarazione?E perchè chiamare per il gusto di parlare: se poi “mi attacca la pezza” ?
La mania di vivere ogni secondo ci ha tolto la capacità di ritagliarci del tempo e trasformarlo in qualcosa di profondo e significativo. Se tutti dicono che le lettere stanno ormai smettendo di circolare… è perché lo abbiamo voluto noi .
Le poste ci sono ancora, la carta di ogni tipo e grammatura , sono stati inventati persino francobolli adesivi così non ne rimane nemmeno il sapore aspro sulla lingua .
Nulla se non la nostra volontà ci impedisce di fermarci un attimo , impugnare la penna e scrivere, lasciare da parte i nostri mille impegni per far sapere a una persona quanto le vogliamo bene con un mezzo sicuro , privato e autentico. Non lasciamo che il progresso tecnologico ci tolga la capacità di vedere oltre ad un foglio pieno di parole tutte le emozioni che vi sono incastonate dentro, non diventiamo esseri piatti e freddi come gli schermi dei nostri telefoni .
Ester Allegri IIID