Il rigore e la libertà di un clarinetto

“A livello di sensazioni, penso che la musica sia in grado di unire rigore e libertà”. E questi due ingredienti , Matteo Vaccari li ha trovati nel clarinetto. Dopo l’esempio di Nicole Brandini, eccovi un’altra delle tante storie interessanti degli studenti del Liceo Musicale, una storia di impegno e dedizione, ma anche di grandi risultati e soddisfazioni.0043b15b-f4f0-4491-bc03-3ad765382df7

Matteo ha iniziato a studiare clarinetto in seconda media, come ci racconta, in una scuola comunale. Dopodichè si è iscritto al Liceo Bertolucci, interessato all’ idea di una scuola che unisca materie curricolari e lezioni di musica.

Alla domanda: “Quanto tempo dedichi alla musica nel corso di una giornata?” risponde: “Penso di dedicare alla musica tutto il giorno. Sebbene non suoni ad ogni ora della giornata, la mia mente rimanda sempre lì”.

E’ come una costante, quella dei musicisti, di non poter fare a meno del loro mondo in ogni situazione, così come un bambino non può prescindere dalla madre, o una pianta dall’acqua. “Di fatto quando non suono sento un senso di vuoto, c’è qualcosa che non torna”, racconta.

6c1d6101-ac28-4d2d-b8d2-f1b0dfed391c“In Terza superiore, la docente di clarinetto Elisa Gubert mi ha informato della possibilità di vincere una borsa di studio under 17 per l’Accademia Perosi a Biella” dice, “e dopo aver superato la prima fase eliminatoria, mi sono ritrovato alla fase finale ed ho vinto la borsa”. Essa consiste in tre anni accademici di lezioni di clarinetto, a Biella, tenute dal Primo Clarinettista della Rai, Enrico Mattia Baroni.

“Il fatto di vincere una borsa di studio, o quantomeno di fare dei concorsi ed arrivare tra i primi classificati, è molto importante per un musicista, perchè significa che il tuo lavoro sta dando dei frutti. Gli obiettivi raggiunti sono il risultato di tutto l’impegno e la dedizione che hai speso.”

E a questo proposito dice:

“E’ ovvio che l’impegno è tanto, soprattutto a certi livelli. Tuttavia, personalmente, mi è difficile distinguere il sacrificio dalla passione. Non saprei dire quanto tempo io mi obblighi a fare esercizio e quanta, invece, sia pratica spontanea.”

D’altronde, come ci si può sentire obbligati a fare qualcosa di cui non si può fare a meno? 

Lara Piemontese

 

Salva

Salva

Salva

Può interessarti...