Scatto Matto: l’ illusione che ci fa perdere (la testa)

Scatta, condividi, commenta. Nulla di più semplice, nulla di più immediato. Bastano pochi tocchi, sullo smartphone di ultima generazione, per raccontare al mondo cosa, dove, quando, con chi. Un gesto che è per molti ormai un’ abitudine, per alcuni una piacevole scoperta.hand-1148981_960_720

Ma in che modo la fotografia ha cambiato il nostro modo  di vivere?

photo-camera-219958_960_720Quando Joseph Niépce ottenne la sua prima immagine fotografica, esattamente duecento anni fa, di sicuro non immaginava cosa la sua invenzione sarebbe diventata nel XXI secolo: un potentissimo strumento di comunicazione. E’ più che evidente: oggi la fotografia è il modo più veloce, completo ed apprezzato attraverso il quale si documenta, si comunica, si testimonia.

Eppure, qualcosa getta un’ ombra anche su uno strumento all’ apparenza così efficace: quelSocial-network-communities-image qualcosa è l’ ossessione. Scattare foto è forse uno dei gesti più maniacali al giorno d’ oggi; non c’è attimo della nostra realtà che non siamo spinti ad immortalare.

Una mania che forse nasce da una paura, la paura di non poter comunicare, o forse la paura di dimenticare.

E se da un lato la fotografia, intesa come forma d’ arte, dà voce ai sentimenti e ai pensieri delle persone, dall’ altra essa ci illude profondamente. Ci riteniamo grandi artisti, capaci di scattare meravigliose foto, quando invece tutto quello che sappiamo fare è immortalare ossessivamente attimi delle nostre esistenze. Forse, tra molti anni, questi scatti ci faranno sorridere; forse, più probabilmente, ci metteranno sotto gli occhi il vero dramma dei nostri anni.

Lara Piemontese

Può interessarti...

Comments are closed.