Tutti sanno che cos’è il cyberbullismo ma nessuno, se interpellato, alla domanda “lo hai mai fatto?” risponderebbe sì… Molti di noi se ne chiamano totalmente estranei… ma lo siamo davvero? E conosciamo che effetto può avere sulla vita della vittima ? Abbiamo provato a immaginare la storia di un ragazzino:
“Io sono da sempre preso in giro verbalmente perché un po’ cicciottello e con gli occhiali ma, dato che comunque sono solo parole, non ho dato troppo peso… certo, ci rimanevo male ma pensavo che lo facessero solo perché erano invidiosi del mio rendimento scolastico.
Quando ho avuto la possibilità di utilizzare un telefonino tutto mio e di iscrivermi sia a Facebook che a WhatsApp, ho scoperto che i miei “amici” trasferivano i loro insulti da formato verbale a formato digitale… Una volta sul gruppo della classe di WhatsApp un mio compagno mi chiese di mandare una foto dei compiti già fatti. Io, da sempre alunno diligente, mi rifiutai… la risposta non si fece attendere e tutta la classe o quasi cominciò a insultarmi, anche in modo pesante. Sulle prime io non mi preoccupai e pensai che tutto sarebbe finito ma non andò così… Cominciarono ad insultarmi anche su facebook e non solo i miei “amici” ma anche amici di amici. Sotto ogni mia foto trovavo commenti offensivi… io però ero deciso a non mollare e a non rivelare niente a nessuno, neanche ai miei genitori. Le settimane passavano e io continuavo a chiudermi in me stesso fino a quando non ce la feci più e volevo farla finita… Passò un autobus che quasi mi travolse, ma un passante mi trasse in salvo appena in tempo… Scoppiai a piangere in modo isterico e lui mi riportò a casa, raccontò tutto ai miei che mi costrinsero a spiegare tutto. Dopo mi sentii meglio e non capii perché non l’avessi fatto prima. I miei genitori chiamarono la polizia postale che multò tutti coloro che mi avevano offeso. Da allora non mi sono ancora ripreso del tutto ma adesso faccio molta più attenzione a ciò che scrivo e ricevo cercando di evitare che episodi così ricapitino me o ad altri.”
Questo era quello che avrebbe potuto dire una persona vittima di cyberbullismo. Tutto questo ci deve indurre a pensare a tutti quei commenti, tweet e messaggi che mandiamo ad una persona. Alcuni usano come scusante il classico “ma era soltanto uno scherzo”. Gli scherzi per essere tali devono essere accettati sia da chi li fa sia da chi li riceve…
E’ bene prestare attenzione a ciò che si scrive perché ogni persona ha la propria sensibilità e dato che non abbiamo in “dotazione” la telepatia è bene non scherzare con i sentimenti delle persone.
Elisa Estasi