Tracce di storia e di Resistenza a Parma

Con la mia classe stiamo partecipando a un progetto PCTO proposto dalla prof.ssa Mastrodonato e coordinato da Domenico Vitale di ISREC, che ci ha proposto di diventare guide per un giorno spiegando ai ragazzi delle medie i luoghi della Resistenza a Parma. Quando ho scelto di aderire, non sapevo bene cosa aspettarmi: è sempre stata una parte di storia che mi ha interessato e affascinato, ma ora ho realizzato quante storie di quel periodo siano ancora presenti nella nostra città. Riuscire a raccontare queste storie prima ai ragazzi delle medie e poi anche agli adulti mi ha portato a realizzare quante cose diamo per scontate, quante cose in realtà non sappiamo.

Il nostro percorso è iniziato dal Palazzo delle Poste, dove il 9 settembre 1943, dopo l’annuncio dell’armistizio, avvenne uno dei tanti scontri nella nostra città tra i tedeschi e i militi parmigiani. Successivamente ci siamo spostati alla Camera di San Paolo, dove è possibile vedere una “R”, simbolo che rappresentava i rifugi usati per proteggersi dai bombardamenti alleati; i danni di questi bombardamenti sono ancora visibili sulla facciata della Pilotta.

Oltre alla Pilotta e al Monumento al Partigiano, abbiamo raccontato la “via nera”: strada Cavestro, dove avevano sede il Partito Fascista Repubblicano e la brigata nera, all’interno dell’Università. In pochi sanno la storia del giovane che decise di unirsi alla Resistenza in montagna, un ragazzo che venne ucciso a Bardi e che dà il nome alla strada: Giordano Cavestro. 

Il viaggio si è concluso in piazza Garibaldi, simbolo della propaganda fascista a Parma, che ha visto sette uomini trucidati, ma che ha anche visto la fine della guerra, con l’arrivo degli Alleati prima e, successivamente, con le sfilate partigiane. È stata un’esperienza che mi ha toccato davvero, che mi ha fatto capire che la storia non è solo quella dei libri.

Beatrice Mossini 4F

foto dalla pagina fb di Isrec

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