Nella vita quotidiana di ciascuno di noi, esattamente come nella “Galleria degli Occupati” senecana, il tempo per noi, per la contemplazione e la riflessione profonda è portato via da una miriade di impegni e distrazioni da cui siamo sopraffatti.
In un mondo alla rincorsa dell’ultima tecnologia in cui basta un clic per tenerci informati e connessi, sembra che siamo imprigionati in una frenesia perpetua. Le nostre vite sono dominate da una frenetica danza di impegni, stimoli e distrazioni che ci impediscono di dedicare un attimo alla contemplazione e alla riflessione. Le persone si affannano costantemente, cercando di accumulare ricchezza, prestigio e successo, ma spesso perdiamo di vista ciò che è veramente importante nella vita: la nostra relazione con gli altri, la nostra crescita personale, e la nostra capacità di apprezzare le piccole gioie quotidiane: queste cose faranno della nostra una vita lunga e bella.
Nella “Galleria degli Occupati” moderna, le persone sembrano spesso occupate per il gusto di esserlo, come se la frenesia e la superficialità fossero diventate una sorta di status symbol. Ciò ci porta a riflettere sulle parole di Seneca, che ci esortava al contrario a dedicare tempo alla contemplazione e al ritiro interiore, a cercare la sapienza anziché la fama e la ricchezza che tanto idolatriamo oggigiorno, a coltivare la virtù anziché l’apparenza, a cercare la saggezza anziché il clamore della fama. Oggigiorno potremmo attualizzarlo e pensarlo come un invito a cercare di seguire comportamenti e attitudini che piacciano a noi stessi più che agli altri, che ci portino a riflettere sulla vanità di molte cose del mondo odierno.
A volte dovremmo farci un esame di coscienza, come diceva Seneca: dovremmo pensare se il nostro tempo lo stiamo sfruttando nella maniera migliore; invece di scattare foto per i social scattiamo un’istantanea della nostra vita: sto veramente godendo del tempo che vivo? Lo sto sfruttando in maniera proficua per me (e per gli altri)?
In questa epoca moderna, dovremmo aspirare a essere i custodi del nostro tempo e riappropriarci di noi stessi, investendo saggiamente le nostre energie e le nostre risorse nelle cose che veramente ci arricchiscono e ci fanno crescere come individui, non soltanto sui profili social o nei conti bancari. Solo così potremo sperare di trovare la vera felicità e realizzazione in un mondo che spesso sembra trascinare le persone in una frenetica danza senza fine.
di Pietro Palmia Delsoldato, 5F
foto di Serena Cavazzini 2E