Le notizie che si rincorrono in questi giorni sulla necessità di intervenire sull’educazione sentimentale e sessuale delle nuove generazioni a partire dalle scuola medie riportano all’attenzione una questione che va rinnovandosi di anno in anno.
Leggiamo, ascoltiamo in tv, e alla radio, pubblichiamo sui social, proclami esaltanti sull’esigenza di insegnare a bambini e bambine il rispetto per gli altri, per ii loro sentimenti, per i loro gusti, per il loro abbigliamento, per le loro idee, per i loro “Sì” e i loro “No”. Tutto vero, verissimo. Ma quando? Mi spiego.
Proprio qualche giorno fa la nostra prof ci ha somministrato delle pillole di saggezza del filosofo Galimberti che riassumerei così: meno tecnologie, più letteratura. A scuola si corre, i ritmi cono incalzanti, le attività e i progetti richiedono tempo ed energie e resta davvero poco spazio per il confronto ed il dibattito.
Perché non partire dall’Otello di Shakespare per non parlare di gelosia, possesso, ottundimento della ragione?
Perché non sfruttare proprio la letteratura per insegnare ai bambini e ai ragazzi “Beware of jealousy. It is the green-eyed monster which doth mock the meet it feeds on”?
In fondo, se ci pensate, educare alle emozioni non è altro che conoscerle, viverle e gestirle.
Simone Euripide 4T