c’è un certo imbarazzo nello stare al mondo
e mi chiedo se su altri mondi
vita e imbarazzo vadano a braccetto, come su questo
se ci sia lo stesso imbarazzo nel vivere in una casa
nel vivere in una famiglia
nello scivolare giù, fuori dal letto
nel fare, nel bere, nel mangiare
nell’essere carne e ossa umane
mi chiedo se l’imbarazzo sia per legge
per vivere su questa terra perché
proviamo tutti medesimo odio
la frustrazione
invidia delusione
e se cerchiamo uno scopo
una meta finale
chi dice di averla trovata
in una chiesa, in un amore
in una mano, in un’istituzione
è un falso, un insicuro o un criminale
penso a questo Imbarazzo,
signore onnipresente
penso alla mia vita di persona su questo mondo
mondo misero, mondo cane e pezzente
imbarazzo nei bar, imbarazzo sulle panchine
è imbarazzo svegliarsi le mattine
e pensare che tutto vada bene
è il suolo, gli animali, le mosche
gli invalidi con cui conviviamo
i poveri che deridiamo
il potere che non abbiamo
il sorriso che, sì, lo abbiamo, sì, ci è concesso
un giorno alla settimana
le settimane
il lavoro a cui ci rechiamo, e perché?
il letto in cui ci buttiamo, perché
siamo esausti
e questo è imbarazzante
ogni istante. ogni oggetto. ogni pezzo.
questa vita infima è imbarazzante
ridondante ridondante
rinuncio
(foto di Luigi Ghirri)