Fine?

Non voglio svegliarmi. Chiudere gli occhi e continuare a dormire: chiudere gli occhi e continuare ad entrare nella porta a vetri dopo l’ultimo scalino bianco. Continuare a dormire e continuare a svegliarmi alle 6:45 per vivere lo stesso giorno ogni giorno, come ho odiato fare. L’odio e il fastidio hanno reso la fine meno pungente. Una lunga fine dolceamara che rivolta lo stomaco come una mano che rimescola. La pizza era buona, credo, ma non l’ho sentita; ho sentito tramite altri sensi le parole e i movimenti delle bocche parlanti. Ho riso tanto per avere un ultimo bel ricordo, per dimenticarmi del resto, un minimo; per mettere un cucchiaino di zucchero su un limone o in bocca, insieme a una pastiglia di cortisone, e mandare tutto giù una volta per tutte.

Non vorrei svegliarmi ora ma il sonno è già meno profondo; lo è di meno ogni giorno e ogni notte. Ogni notte mi addormento di meno e mi sveglio di più. Ma non posso dormire troppo, perché fa venire mal di testa. Posso dire di aver dormito abbastanza a questo punto, di essermi svegliata sufficienti volte alle 6:45 per entrare dalla stessa porta. Posso lasciar andare tutto questo come un nastro di seta che scivola dalla presa di una mano? Sarà tutto un lontano eco azzurro sussurrato e sibilante, nella mia nuca rotonda? Credo di sì, adesso.

15 giugno 2023, 01:15

 

Marianna

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