nausea

Vedo la nausea
sento l’oblio
di noi corpi sospesi
su un filo d’erba
che anela la primavera
e teme l’inverno
il gelo, che lo spezzi
il vento, che lo soffi
il fango, che lo sporchi
una bestia, che lo mangi

Inermi aspettiamo la bestia
congelando senza giacca a una festa
studiando idiozie, alienati
come macchinari ben oliati
e presto arrugginiti dal sudore
rapiti dai soldi, dal loro odore
a chi importa degli amici
se hai del cibo, un televisore
basta poco per distrarsi dal terrore

Memento mori
ti dicono, scaccia i malumori
segui i tuoi valori
prega per i vivi e ai morti porta fiori

Chissà a te chi li porterà
chissà come morirai, a quale età
chissà se ti penti della vita nell’aldilà
chissà alla tua morte chi ci sarà

 

Martina Alberici 5E // scirxppo
Per ascoltare la poesia: soundcloud

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