30 Settembre 2022, Notte dei Ricercatori: magicamente le porte di tutti gli atenei d’Europa si aprono per svelare ai visitatori, piccoli o grandi che siano, i segreti della loro attività.
A Parma, come
ogni anno, il Campus UniPR è gremito di esploratori di tutte le età che non si lasciano fermare nemmeno dal meteo decisamente avverso: è anche tra ombrelli e impermeabili che la cultura scientifica trova il suo spazio per il dialogo. Quest’anno però dietro ai preparativi si celano non solo universitari ma anche liceali.
È necessario dunque tornare indietro a un Luglio rovente dove, seppur in DAD, due studentesse del Bertolucci immerse in un PCTO si ritrovano a costruire in anteprima uno dei numerosi progetti, dal titolo “La vita infinita degli oggetti e dei materiali”.
Il carico dell’allestimento è in realtà molto più di quello che sembri: bisogna fare ri-
cerche, verificare la loro attendibilità e poi stenderle in maniera creativa, tenendo conto degli eventuali diritti sulle immagini e del linguaggio, che dev’essere comprensibile soprattutto ai bambini, i veri protagonisti della serata.
L’operazione richiede all’incirca due settimane in cui, coordinate dalla Prof. Maestri, docente e a lungo presidente del corso di laurea in Biotecnologie, si alternano momenti di lavoro pratico e di conoscenza teorica. Il tema in effetti non è dei più noti e nemmeno dei più facili: il riciclo applicato al mondo dell’olio. A partire dal progetto “Sustain Olive”, di cui il nostro ateneo è partner e da altre fonti scientifiche, bisogna ricavare tutti i possibili impieghi dei residui del frantoio.
“Residui”- sottolinea la Professoressa al nostro primo incontro – “Qui le parole “rifiuto” e “scarto” non esistono”. Ed effettivamente non ha tutti i torti, poiché dopo pochi giorni, saltando tra un link e l’altro, iniziano a fiorire numerosissime e inaspettate idee: la pellicola alimentare? Da foglie e rami potati! Mattoni? Dalle bucce di oliva! Barriere antirumore? Dai nocciolini!
Una volta ricavate tutte queste informazioni non resta altro che abbozzare cartellone e tessere, per favorire il gioco, a mo’ di puzzle a incastro, per gli spettatori più piccoli e schede integrative, per quelli invece più grandi e curiosi.
Ebbene , ritornando a quel 30 settembre 2022, le “ricercatrici” made-in-Berto si incontrano finalmente dal vivo per scovare i
l risultato finale.
Con la stessa segretezza che si addice alle meticolose operazioni di laboratorio si aggirano per gli edifici del Campus. Fingendosi giovani e innocue ragazze affascinate, si intrufolano all’interno della Cascina Ambolana, ma scoppiando dopo poco in una fragorosa risata insieme alla Prof che, intanto, ne ha svelato l’identità in pochi istanti. Tra i sorrisi ci si scambia alcuni aneddoti sui retroscena degli ultimi ritocchi, mentre tra una foto e l’altra si osserva il risultato finale.
Tanti laureandi e tante famiglie intanto si alternano tra gli spazi espositivi, legati dalla medesima curiosità. Sentirsi parte del tutto fa scaldare il cuore e accendere quell’allegria che, in una giornata fredda e umida, unisce i ricercatori di tutta Europa.
Letizia Bruno 5D
Gloria Baretti 5F






