Il primo (non) giorno di scuola

Il 15 settembre c’è traffico. C’è gente per le strade: ciclisti, bus o semplicemente automobilisti che inveiscono contro di te perché hai la patente da 5 mesi e non sai ancora dare la precedenza in rotonda.

Che foga, che frenesia!

Il 15 settembre è il primo giorno di scuola. È il giorno del rientro, dell’emozione, della tensione, della pioggia che arriva alle 8, con 17 gradi, e il sole che fa capolino alle 12, con il doppio della temperatura. 

Che stranezza, che paura…

Il 15 settembre è il giorno dell’ordine, delle promesse e delle speranze. È il giorno del caos, delle code ai semafori e delle incertezze.  È per questo che mi piace. Il 15 settembre è ogni cosa e il suo contrario.

Forse è questo che mi manca: sentirmi completa, piena, di vita, di impegni, di emozioni. È quella tradizione che non ti stanca mai e che infatti, anche quando ormai, dopo 13 anni, sembra non valere più nulla, in realtà ti riempie di una malinconia immensa. Forse con gli anni ci si fa nuovamente l’abitudine – a non sperimentare più quel turbine – ma il primo (non) giorno di scuola lascia un vuoto abbastanza ampio.

Ci si sente come alienati: buttati fuori dalla quotidianità, rinnegati, “scaduti”. In una parola? Instabili. E di ragioni in questo periodo ce ne sono per esserlo: cambiano i tuoi studi, i luoghi che frequenti; le tue giornate si spostano dall’altra parte della città, o addirittura in un’altra città. Che ansia, che angoscia.

Il mio primo non giorno di scuola io l’ho trascorso così: a pensare, a ricordare, a spiare le bande di ragazzi che si ritrovano e le folle di genitori in attesa davanti ai cancelli.

Io, a differenza di questi ultimi, non dovrò aspettare 5 o 10 minuti, imprecando per il ritardo e per la macchina lasciata un’attimo in doppia fila con le quattro frecce. Io aspetterò altri 10 giorni: anche quando gli altri avranno già sperimentato un nuovo “primo-giorno”, che sia di lavoro o di università.

E intanto “mi sovvien l’eterno, le morte stagioni”: chissà, forse anche Leopardi l’avrebbe vissuta così.

Letizia Bruno, ex 5D 2022-2023

Può interessarti...