E’ stata una cerimonia all’insegna della solennità e della cultura quella di apertura dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università di Parma. L’evento, ospitato in un auditorium Paganini gremito di autorità civili e religiose ma anche di docenti e studenti, ha visto l’alternarsi al microfono di varie personalità, come il magnifico rettore Martelli, il presidente del Consiglio degli studenti Marino, la presidente del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo Rita Ollà e il cardinale Zuppi.
Il primo a prendere la parola, dopo l’esibizione del coro Pizzetti, è stato il rettore Paolo Martelli, che nell’arco del suo discorso ha toccato numerosi argomenti, partendo dalla visione del futuro fino ad arrivare al discorso sulla pace, passando per il problema della sostenibilità, l’indispensabilità della difesa del diritto allo studio e la necessità di un’Europa unita e forte.
Particolarmente intensa è stata la parentesi sull’importanza dell’Europa nella ricerca della pace, importanza che però acquista realmente valore solo ritornando alle origini dell’Unione: in quelle promesse di Dignità, Libertà, Uguaglianza, Solidarietà, Cittadinanza e Giustizia dobbiamo cercare un riferimento, un sostegno sul quale appoggiarci nei momenti più duri. Tutto ciò acquista ancora maggiore importanza se considerato nel contesto parmigiano, che ha con l’Europa un legame vero, che prende forma nell’Efsa, nella Scuola per l’Europa, nella Fondazione Collegio Europeo.
Tocca poi al presidente del Consiglio degli studenti Andrea Marino presentare le sue richieste e considerazioni, che vertono principalmente sul rispetto dei diritti degli studenti. Problemi enormi sono infatti la geometria fin troppo variabile della disponibilità delle possibilità di studio e la minaccia del nuovo Ddl sicurezza, che limita la libertà di parola e la libertà di manifestare, due fondamenti essenziali dell’ecosistema universitario.
La cerimonia continua con le parole di Rita Ollà, presidente del Consiglio del Personale tecnico-amministrativo, che incita al rispetto di valori quali la pace, l’inclusività, il rispetto e la collaborazione. Parla poi delle necessità del personale, che per garantire di poter svolgere al meglio il proprio compito chiede un adeguato riconoscimento e un nuovo tipo di contratto che possa permettere a ciascun membro di affrontare dignitosamente l’aumento del costo della vita.
In chiusura all’evento interviene infine il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, che inizia chiamando in causa l’Europa, che non può permettersi di farsi accecare dalla nebbia del pensiero nazionalista; Zuppi chiede di lottare per la pace e ricordandole che in ogni guerra anche chi vince alla fine perde, chiedendole di non lasciarsi abbandonare all’irrazionalità, di non accettare banali discorsi vittimistici sull’Europa tradita o pensieri nostalgici sull’inutilità della pace e della diplomazia. Chiede quindi all’Università di ergersi come prima difesa contro l’ignoranza e la guerra, ricordando come la cultura sia l’esatto opposto del conflitto; il ruolo degli studenti, protagonisti del presente tanto quanto del futuro, è essenziale in questo. Chiude poi con un ultimo, fondamentale, concetto: quello della scelta, che, oggi più che mai, acquista un valore nuovo, sempre più importante. Un valore di salvezza.
Lorenzo Barozzi, 4C
foto dal sito di UNIPR
https://www.unipr.it/notizie/essere-artigiani-di-pace-il-cardinale-matteo-maria-zuppi-allinaugurazione-dellanno