Oggi tutti sanno che il tarassaco ha proprietà depurative, ma quando ero bambino, ai primi di maggio, andavo per i campi a raccogliere questo bel fiore giallo che conoscevo come “pisacàn”, così si chiama tuttora nell’amato dialetto parmigiano.
Appena còlto il pisacàn, rompevo un pezzetto del gambo, non più lungo di 6-7 cm, lo pinghellavo il giusto, ed ecco fatta una trombetta dal suono acuto e molto fastidioso…
Di certo avrete capito quale fosse lo scopo del mio lavoro da liutaio “in erba” (anzi, “in fiore”): ‘insordire’ i malcapitati che mi passavano a tiro di… trombetta.
Tuttavia, non giudicatemi troppo male. Si, ammetto d’essere stato un disurbatore seriale, un monellaccio che si divertiva a interrompere la quiete pubblica, tuttavia, è pur vero che tornavo a casa con un fiore di tarassaco del tutto incorrotto. Lo sistemavo nella mia cameretta, davanti ad un’immagine della Madonna, dentro un vasetto con altri fiori che raccoglievo, uno diverso per ogni giorno di maggio, nel mese a Lei dedicato.
Prof. Lanzi