La cultura batte il tempo, la storia ridisegna lo spazio. Intervista all’assessore Michele Guerra

Nell’ambito di Parma 2021 è stato presentato un progetto che ha previsto la realizzazione di cinque cortometraggi che raccontano storie peculiari e che hanno fatto grande la storia di Parma. Alla serata di presentazione al Cinema D’Azeglio abbiamo intervistato Michele Guerra, assessore alla cultura:  “Il progetto è stato presentato dall’ISREC (Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea) di Parma che ha lavorato su due punti di vista: uno, quello storico, e un altro, quello del tempo del cinema”, allo scopo di  affrontare temi importanti per la città, alcuni di ordine socio-culturale e altri di tema sportivo ed artistico, in un mosaico in cinque tappe, dalle barricate ai giorni a noi più vicini.
Cinque  tracce e cinque temi che legano il racconto attraverso cinque differenti personalità, note o meno, che hanno contribuito a scrivere storie che hanno ridisegnato lo spazio e battuto il tempo di Parma:
•Isola, una storia di antifascismo nella Parma popolare (di Martina Rossetti): il “documentario sulla figura di Giuseppe Isola  ci permette di identificare una sorta di città resistente e rivoluzionaria, un elemento che persiste tutt’ora. Si intercetta l’umore resistente della città in una piccola proiezione dove esce tutta la presenza dell’ISREC”;
•Il primo goal, Sergio Verderi e il calcio a Parma nel dopoguerra (di Amedeo Cavalca): un “documentario calcistico su Verderi, illustre figura di un giovane calciatore che prese anche parte alle vicende politico-culturali della città essendo un personaggio che ha militato come partigiano e lavorato a Teatro Regio”;
•Giara: ricordi di un mercato popolare (di Stefano Tedesco): la più famosa piazza di Parma “ al centro di una trasformazione abbastanza traumatica, nel senso che l’abbattimento della vecchia struttura mercantile snatura la sua storia; ma la continua presenza di persone che la rendono viva sono testimonianza di una vicenda parmigiana che si è consumata attorno al mercato”;
•Il quadro e la carrellata, Pasolini/Bertolucci (di Carlo Ugolotti e Moritz Drummer): parliamo del confronto tra un autore poliedrico come Pasolini e  “quello che sicuramente è il più grande esponente della cultura novecentesca, proveniente da una famiglia che non ha bisogno di presentazioni a Parma;
•Fra la via Emilia e il Beat, anche a Parma i ragazzi amavano i Beatles e i Rolling Stones (di Michela Benvegnù): un piccolo spaccato che “si sofferma sulla cultura musicale straordinaria che Parma ha avuto e sui gruppi che hanno avuto la fortuna nazionale maggiore come i Corvi, rendendo evidente la forte scena underground che la città ha avuto negli anni del Novecento”.
Insomma il punto di forza di questo progetto sta sicuramente nel fatto che sia stato realizzato da giovani:  “Questi spaccati raccontano mondi che comunque i giovani frequentano ancora (dalla Ghiaia al calcio, passando per la musica e la cultura beat)” e il cinema  ci permette di averne una testimonianza concreta che possa rimanere alle future generazioni, perché rimangano coscienti su quella che è la storia popolare della nostra città.

 

di Pietro Palmia Delsoldato 3F

Si ringrazia l’assessore Guerra e tutto il suo ufficio per la disponibilità durante l’intervista.

In copertina: locandina dell’evento di presentazione del progetto

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