Tutti ci siamo chiesti, magari nei momenti più inaspettati, se esistesse qualcosa di più grande, un Bene con la b maiuscola e, di conseguenza, un Male che lo compensasse. C’è chi questo Bene lo trova in Dio e identifica il Male col Diavolo ed eventuali dicerie che ne derivano, chi si traveste da esso per far paura ad Halloween, chi colloca sia il Bene che il Male nel karma, chi si definisce ateo e non cerca nemmeno una causa al Male.
Non ho mai creduto nell’esistenza del diavolo come figura mitologica, l’ho sempre visto come una credenza popolare prettamente medioevale, cosa non del tutto errata vista la fortuna letteraria che ha riscontrato. Allo stesso modo, non ho mai visto Dio come figura biblica, ma probabilmente abbiamo tutti una concezione di diavolo come iperbole per intendere il Male che va ben altro la figura dalle tre teste dantesca. Ad esempio trovo il male nell’insensibilità e nell’ignoranza, mentre il Bene nei suoi contrari, tutte caratteristiche umane che hanno poco a che vedere con libri religiosi e soprannaturale.
Qualunque credente potrebbe dire che, essendo l’uomo creatura divina quanto il mondo stesso, anche queste caratteristiche sono parte integrante del Suo progetto, ma dal mio punto di vista resta tutto troppo evanescente. Per me il diavolo è nelle cose concrete.
Il Male è in chi ogni sera riesce a dormire tranquillo dopo aver fisicamente riportato in Libia i barconi respinti dall’Europa, in chi riesce a guardare in faccia una madre che partorisce nel Mediterraneo per colpa della paura del viaggio e dire che se fosse stata a casa sua non sarebbe successo, in chi, come qualche donna politica le cui posizioni sul tema sono discutibili in un’intervista di un paio di anni fa, sostiene che salverebbe donne e bambini perché loro sono innocenti, ma i veri delinquenti, semplicissimi uomini di colore, li rimanderebbe subito da dove sono venuti.
Il Male è in chi ti fa sentire piccola piccola in un vicolo la sera perché appartiene al cosiddetto sesso forte e se ti fa un complimento tu lo devi accettare e magari riderci anche sopra, in chi non crede alle denunce e, quando è costretto a crederci, il meglio che sa dire è “se l’è cercata con quella gonna corta”, in chi fa firmare contratti che prevedono il licenziamento in caso di maternità e poi si lamenta se le dipendenti nascondono il pancione, in chi impone l’aborto e in chi lo nega.
Il Male è chi traumatizza emotivamente e fisicamente due uomini perché si baciano davanti al binario del treno per salutarsi, ma sono sempre capaci di cercare certe categorie di film erotici, perché due donne che si baciano lo fanno per essere guardate.
Il Male è nel maltrattare un animale, nelle scene riprese nelle RSA e negli asili nido, in cui anziani e bambini vengono trattati come bestie, nell’insulto a un disabile.
A casa mia nessuno mi ha mai raccontato le storie sull’uomo nero, sui diavoletti che ti fanno i dispetti, sui peccatori, tentati dal diavolo come Gesù nel deserto, che finiscono all’inferno e rimpiangono di non essere stati un po’ più magnanimi in vita. È per questo che, anche se la prima immagine che mi viene in mente con la parola diavolo resta la creatura dantesca dalle bocche digrignate e sanguinanti, pensando a cosa davvero significhi Diavolo per me, la mia idea va ben oltre l’essere mostruoso con le corna che cerchiamo di imitare per far paura un giorno all’anno.
Cleo Cantù 4F