In Inghilterra non si usano gli ombrelli, il che potrebbe sembrare strano se si pensa che piove il 46% dei giorni ogni anno. Sembra che la gente di qui non ci faccia nemmeno caso alla pioggia, semplicemente continuano a camminare. Ho notato questo dettaglio il giorno dopo essere arrivata a Paignton, quando mi sono accorta di essere l’unica che indossava una giacca, l’unica ad essere irritata dalla pioggia.
Giorno dopo giorno le volte in cui mi sono sentita “l’unica” sono aumentate: l’unica in casa che mangiava qualcosa per pranzo, l’unica che salava l’acqua della pasta, l’unica che chiedeva sempre di farsi ripetere una frase che non aveva capito.
Con il tempo la sensazione di essere da sola svanisce, si inizia a scoprire una nuova routine che, in qualche modo, assomiglia ad una vita normale. L’autobus delle 07.36, i compiti di storia, il tè quando si torna a casa, il Sunday roast: se da una parte mi manca la mia città, dall’altra vorrei che tutto questo non finisse mai.
Non sarò io a mentire dicendovi che sarà sempre facile, perché ci saranno giorni in cui vorrete soltanto tornare indietro. Eppure, se penso a quanto sono fortunata di poter vivere questa esperienza, non riesco ad essere triste, piuttosto, mi sento di essere estremamente grata ai miei genitori per avermi dato la possibilità di circondarmi di novità e per avermi aiutata a coltivare una curiosità che mi porto dentro fin da quando ero bambina.
Il mio consiglio per tutti i ragazzi che stanno pensando se partire o meno è: fatelo. Questa esperienza vale molto di più di un anno di liceo scientifico e delle solite serate con le amiche. Vi aspettano mesi di incontri e scoperte, non solo con ragazzi con cui parlerete un inglese maccheronico, ma soprattutto con lati di voi stessi che, se foste rimasti a casa, non avreste mai scoperto.
Mi restano solo due mesi da trascorrere qui e poi tornerò a casa. Sono consapevole però che mi porterò sempre dentro le amicizie, le delusioni e le abitudini che mi hanno accompagnata in questo percorso e che mi hanno permesso di apprezzare ancora di più quello che ho lasciato in Italia.
Martina Biondi 4F