Si è chiuso ieri a Milano il Pre-Cop26 (un incontro delle Nazioni Unite preparatorio della Conferenza delle parti sul clima – Cop26). Ad aprire l’agenda è stato l’evento Youth4Climate: due giovani per ognuno dei 197 Paesi membri dell’UNFCCC (la Convezione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici).
Il nostro contributo al tema del riscaldamento globale è stato quello di misurare l’impronta ecologica (Ecological Footprint: EF) del nostro liceo attraverso l’utilizzo di un sondaggio, somministrato a tutti gli studenti della nostra scuola, per avere una fotografia dell’impatto ecologico che una scuola come la nostra ha sull’ambiente.
Il progetto è stato diviso in diverse fasi consequenziali, mentre la partecipazione ed anche il ruolo scelto da noi studenti, all’interno di una o più fasi, erano su base strettamente volontaria.
Ci siamo posti una sfida: simulare un progetto di ricerca universitario dalla A alla Z, realizzando qualcosa che fosse relativo ad un tema attuale, e che avesse una ricaduta diretta e tangibile sul nostro liceo e, forse, anche sul nostro stile di vita.
Speriamo che il nostro lavoro possa contribuire a sensibilizzare e, perché no, anche a cambiare il nostro punto di vista.
In estrema sintesi:
- Individuare ed adattare un questionario standardizzato sulla EF;
- Creare, sulla base del questionario elaborato, un modulo google da sottoporre all’intera popolazione della nostra scuola;
- monitorare e raccogliere le risposte;
- pulire il dataset ottenuto ed analizzare i dati per interpretarne i risultati;
- presentare l’intero percorso con un poster in inglese (urly.it/3fsqf).
Il lavoro è iniziato ad aprile 2021 e si è concluso a settembre 2021.
La prima fase ha riguardato l’adattamento di un questionario della agenzia per l’ambiente U.S. EPA (Environmental Protection Agency, USA) alla cultura italiana in modo che fosse comprensibile e più aderente alla età/stile di vita di studenti, come noi, delle superiori.
Le aree tematiche prese in considerazione per la valutazione erano suddivise in sei diversi macro-descrittori: 1. Trasporti (peso relativo dell’impatto (RW): 16.9%); 2. Energia (RW 16.0%); 3. Beni e alimentazione (RW: 16.9%); 4. Abitazione (RW: 9.3%); 5. Rifiuti / riciclo (RW: 38.4%); 6. Consumo d’acqua (RW: 2.5%). Ognuno di questi è stato valutato, a livello di punteggio totale, in base al diverso numero di domande corrispondenti e all’impatto (punteggio) di ciascuna domanda sul totale.
Inoltre, spinti dall’entusiasmo e dallo scrupolo di analizzare se la situazione pandemica e il lockdown avessero influito sul nostro modo di vivere, abbiamo appositamente ripetuto 4 domande chiedendo di rispondere secondo le proprie abitudini prima e dopo la pandemia da Covid19. Alcune domande sono state volutamente inserite come “controllo” pur sapendo che molto probabilmente non ci sarebbe stata alcuna variazione delle risposte fra il periodo pre- e post-Covid19.
Il questionario è stato poi convertito in un modulo google che abbiamo sottoposto a tutto il nostro Liceo (sul poster trovate il QR al modulo originale).
Il responso è stato ottimo: 472 risposte in due settimane (circa il 44% degli studenti del Bertolucci).
Con l’aiuto della nostra Prof.ssa S. Favilla, il gruppo dei “data-analyst” ha ripulito il dataset originale da alcuni errori. Per fare un esempio, le risposte doppie/triple alla stessa domanda sono state valutate in un’ottica di “worst case scenario”, i.e. selezione della risposta a maggior impatto fra quelle selezionate erroneamente.
E’ stata inizialmente fatta una statistica descrittiva per restituire una fotografia della “popolazione studentesca” del Bertolucci che ha risposto al questionario suddivisa in: A. indirizzo di studio (Cambridge, Matematica +, Musicale, Scientifico e Sportivo); B. Biennio-Triennio; C. Genere (M/F).
Il sistema di raccolta dati del questionario prevedeva che ad ogni risposta fosse legato un punteggio: il totale dei singoli punteggi veniva poi posizionata all’interno di fasce di punteggio corrispondenti ad un livello di impatto ecologico classificato come Low, Moderate, High o Very High.
Questa valutazione è stata infine tradotta in grafici dove l’impatto è visualizzato attraverso il numero di “Pianeti Terra” necessari a mantenere il nostro stile di vita se ogni individuo del pianeta avesse il nostro stile di vita.
I risultati sono di seguito elencati: circa il 74% degli studenti del Bertolucci ha un impatto ambientale che si avvicina alla media europea (circa “2 Pianeti Terra”), mentre circa il 26% si avvicina alla media nordamericana (circa “3 PIaneti Terra”). Queste differenze sono state poi dettagliate per indirizzo di studio, Biennio-Triennio e singolo macro-descrittore (nel poster ognuno di questi ha un QR code associato che permette di vedere il dettaglio delle domande e le risposte ottenute).
Per quanto riguarda invece la differenza tra periodo pre- e post-Covid19 abbiamo sorprendentemente notato (tramite l’analisi statistica del test di Fisher), che non sono riscontrabili differenze statisticamente significative sostanziali tra i due periodi per quanto riguarda l’alimentazione, l’aumento di rifiuti prodotti e l’acquisto di beni di elettronica. L’unica domanda con un risultato statisticamente significativo, come del resto ci aspettavamo, è stata quella che riguardava il numero di ore passate fuori casa (ovviamente diminuita drasticamente nel periodo post-Covid19). Pur essendo una cosa attesa, fa riflettere, in termini di socializzazione, l’impatto secondario che la restrizione ci ha imposto.
Se vi abbiamo incuriositi, vi invitiamo tutti a vedere la stampa del poster (primo piano, corridoio Ovest) con i risultati dettagliati del nostro lavoro e le nostre conclusioni.
Buona lettura dei grafici!
Rocco, Alessia Ca., Alessia Ci., Zoe, Anita Gloria, Silvia, Gabriele e Martino (5^C)