La Razza che non esiste

Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di suscitare emozioni. Ha il potere di unire le persone come poche altre cose al mondo. Parla ai giovani in un linguaggio che capiscono. Lo sport può creare speranza, dove prima c’era solo disperazione. È più potente di qualunque governo nel rompere le barriere razziali. Lo sport ride in faccia ad ogni tipo di discriminazione» (Nelson Mandela). 

 Il razzismo è uno stereotipo, un pregiudizio che porta le persone a considerare coloro che hanno la pelle di un colore diverso dal proprio a essere considerate inferiori, meno intelligenti o “sbagliate”. Purtroppo, nello sport questo tipo di situazione è presente, ma viene spesso messa da parte non affrontandola come si dovrebbe. Nello sport, come per esempio il calcio (dove il tifo è più prorompente), ci sono diversi esempi di personaggi da osservare nella lotta contro il razzismo, Koulibaly, Balotelli o Lilian Thuram. Proprio quest’ultimo ha scritto dei libri sull’argomento e sta cercando di far capire ad una vasta gamma di persone come questa condizione va assolutamente eliminata. I tifosi sono stati “cresciuti” a suon di insulti razzisti e all’andare allo stadio come motivo di sfogo personale. Io sono un abbonato del Parma Calcio, mi piace andare in curva e godermi la partita con un tifo propenso unicamente verso la propria squadra del cuore, per unire la mia passione per lo sport con quella degli altri. Tante tifoserie questo non lo fanno e prediligono l’insulto al giocatore rispetto al sano e puro sostenimento della squadra preferita.  

Nelson Mandela, icona della battaglia contro la segregazione razziale, ha sempre esposto con naturalezza e coerenza le sue idee. La sua frase sopracitata, una delle tante magnifiche estrapolazioni dei suoi discorsi, ha un significato potente e mi trovo assolutamente d’accordo con tale dichiarazione. Lo sport ha davvero una grande forza; nonostante tutto accomuna le persone e le emozioni si rivelano amplificate e vanno oltre qualunque tipo di discriminazione. L’unione delle passioni è un modo, il più bello e significativo, per abbattere tutte le barriere razziali ed educare i giovani a compiere una vita in cui tutti meritiamo di avere gli stessi diritti. Proprio per questo può cambiare il mondo, perché siamo noi giovani il futuro e lo sport può sostituire un governo che troppo spesso sbaglia.  

Un film che esprime molto bene questi concetti è Invictus dove Nelson Mandela punta tutto sullo sport, in questo caso la nazionale di Rugby del Sudafrica, per togliere ogni tipo di minoranza e rafforzare l’orgoglio del paese. Il successo della nazionale diventa simbolo del riavvicinamento della popolazione nera alla popolazione bianca e del procedere del processo di integrazione.  

Lo sport è la nostra speranza per un progressivo miglioramento del mondo ma ognuno di noi deve fare la propria parte per far sì che l’uguaglianza tra le persone diventi una realtà concreta. 

Valenti Simone 3T

 

Approfondimento

RAZZA: DEFINIZIONE

1. Gruppo d’individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari: r. equine, bovine, canine; patate di r. olandese.
2. Ogni raggruppamento d’individui costituito in modo empirico sulla base di caratteri somatici esteriori comuni ( r. biancagiallanera ; r. australianasudanese ); il concetto di ‘razza’, privo di fondamento sul piano dell’analisi genetica, è stato spesso utilizzato in senso politico per operare arbitrarie differenziazioni sul piano delle relazioni sociali e politiche ( lotteconflitti di r. ; distinzionidiscriminazioni di r. ); il termine è oggi sempre più spesso sostituito con quello più appropriato di etnia.

 Razza è un termine tecnico esclusivamente afferente alla zootecnica, mentre in senso colloquiale viene variamente usato per indicare un raggruppamento di elementi affini di qualsiasi sorta.
Il termine razza cominciò ad essere utilizzato nel XVI secolo e raggiunse il suo apice nel XIX secolo, diventando una categoria tassonomica gerarchicamente equivalente a quella di sottospecie.
Nel 1905, il Congresso Botanico Internazionale eliminò il valore tassonomico della razza.
Nel caso degli esseri umani (Homo sapiens), la comunità scientifica non ritiene opportuno usare il termine razza per riferirsi a ciascuno dei differenti gruppi umani, ed è considerato più pertinente utilizzare i termini etnia o popolazione per definirli. Inoltre, la stessa comunità scientifica ritiene che non esistano “razze” in senso biologico.
Alcune categorie continuano ad utilizzare informalmente “razza” per accorpare gruppi di persone che condividono certe caratteristiche, ritenendo che i termini “etnia” e “popolazione” abbiano un significato prevalentemente culturale e geografico.

 

 

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