La speranza della magnolia di Vittoria Marchi I T
Ho scattato questa foto durante l’ultima passeggiata che ho fatto prima delle restrizioni dovute al COVID19 che ha limitato le nostre autonomie a favore della protezione dei più deboli.Sarà un caso ma non l’ho mai cancellata e, riguardandola oggi, in questo tempo che mi sembra fermo, mi aiuta a tenere ancora vivo un senso di gioia verso il futuro. Questa, come abbiamo intuito, non è una primavera come le altre, niente più passeggiate, niente più domeniche passate insieme ai parenti. Insomma tutto questo purtroppo non sarà più possibile e mi mancherà parecchio. Ho scelto questa foto perchè l’immagine da me scattata dei fiori mi ricorda molto l’inizio della stagione, le prime giornate calde di sole. La primavera per me è mia mamma che pianta dei bei fiori in qualche vaso colorato, il risveglio con il canto degli uccelli, le farfalle che svolazzano in giardino con il mio gatto che prova ad acciuffarle, il profumo di aria pulita e purificata da una giornata di pioggia. Per me i fiori inoltre rappresentano la bontà, la dolcezza, e il desiderio di vita che dopo un lungo e gelido inverno, rinascono e sbocciano così da portare speranza anche in questo periodo buio.
Ho scattato questa foto perché rappresenta esattamente la primavera che sto vivendo durante questo mese di marzo duemilaventi.Gli anni scorsi, la primavera rappresentava ben altro per me: le prime uscite con i miei amici, gli allenamenti fino a tardi e i tornei di calcio. Quest’anno però, a causa del COVID-19, dobbiamo trascorrere tutto il nostro tempo in casa.
Io, in questo momento, ho scoperto una passione verso il cibo e verso la cucina. Mi piace sperimentare nuovi piatti e cucinarli per la mia famiglia.Oggi, ho azzardato ad unire due elementi che non avrei mai immaginato che potessero essere cucinati insieme: lo speck e la mela. Ho fatto, con questi due ingredienti, un risotto particolare, che è stato molto apprezzato dalla mia famiglia.Nella mia tavola ci sono anche delle bellissime fragole, che rappresentano una prelibatezza che possiamo cominciare a gustare da questa stagione.Per fortuna, il bel tempo ci permette di mangiare all’aperto e di goderci il nostro piccolo spazio verde.Ho voluto apparecchiare con colori vivaci, per ricordare i colori della primavera.La mia primavera duemilaventi è rappresentata anche dai momenti che passo con la mia famiglia riunita a tavola tentando di non pensare per qualche momento a quello che succede in Italia e nel mondo.
UNA PRIMAVERA ALLA FINESTRE di Davide Calestani, I T
La foto rappresenta la mia primavera del 2020, che ho passato in casa e non fuori come gli anni precedenti. In questa immagine è rappresentata una camera con la porta chiusa; questo significa che ho visto la natura mentre rinasceva da dentro.
E’ un’immagine simbolica: io sono dentro, scalzo e sul letto. Fuori c’è il mio giardino (simbolo della mia primavera) che si sta risvegliando. Fuori ci sono anche la mia bici, il mio pallone e le mie scarpette da calcio che sembrano chiamarmi per raggiungere gli amici, fare una partita e stare in compagnia.
Nel mentre le giornate si fanno più lunghe, l’aria si riscalda e mi sembra di sentire il profumo dell’erba fresca del giardino. Ma tra me e la primavera 2020 c’è quella porta chiusa che mi impedisce di vivere come ho sembra -sempre fatto e come è giusto fare.Però vedo che su quella porta si trova una maniglia che rappresenta la mia speranza di uscire. Mi auguro con tutto il mio cuore i riuscire a spingere quella maniglia e di spalancare quella porta il prima possibile. La primavera 2020 è appena iniziata e non faccio altro che sognare, qui su questo letto, che finisca in meglio.
Il mazzolino di margherite di Sofia Canali I T
La fotografia che ho scelto ritrae un piccolo mazzolino di margherite che ho raccolto nel prato vicino alla mia casa.Quest’anno la primavera ha un “sapore” diverso in quanto siamo costretti a vederla dalle nostre case e a non poterla vivere a pieno. Nonostante questo, anche poter raccogliere questo piccolo fiore rappresenta la possibilità di poter sperare e godere presto di quello che la natura ci regala. La margherita è considerata un vero e proprio simbolo della primavera, in quanto fiorisce in questa stagione dell’anno. Secondo me però dietro a questo, in apparenza, semplice e piccolo fiore c’è molto di più. Proprio il suo colore giallo oro, circondato dai fragili petali bianchi mi ricorda la primavera, una stagione delicata, con le sue temperature miti e con il suo tiepido sole che sa risvegliare la natura dopo l’inverno. Se pensiamo anche al classico “m’ama, non m’ama” che si fa da sempre strappando i petali di questo delicato fiore, mi ricorda lo sbocciare della primavera, esattamente come sboccia l’amore. Inoltre le margherite pratoline, quelle che coprono spontaneamente i prati in primavera, simboleggiano il ritorno alla bellezza, ai colori, dopo il freddo invernale. Spesso i bambini le raccolgono formando dei mazzolini da portare a casa e per questo sono anche il simbolo della semplicità, della purezza, dell’innocenza e della delicatezza che rappresentano perfettamente la stagione della primavera, una stagione di risvegli, di colori e di meraviglia. Lo stesso Sandro Botticelli ha raffigurato questo fiore nei suoi dipinti ed in particolare nella “Primavera” dove, oltre a rappresentare la stagione, simboleggia la primavera della vita ovvero la giovinezza.
Mi piace concludere citando una poesia di Corrado Govoni.
Appena c’è nell’aria
odor di primavera
ecco le margherite
nevicare nei prati
mettendo il loro fiorellino
anche all’occhiello
del ciuffo d’erba più meschino.
foto di copertina di Tommaso Galiani 1E