In questi giorni per noi ragazzi il tempo è come se si fosse fermato, le strade vuote, le scuole chiuse, le altalene ferme. Le giornate sono così monotone che ci fanno perdere il senso dello scorrere del tempo.
La primavera è iniziata senza che ce ne rendessimo conto. L’altro giorno stavo camminando per il giardino quando, scendendo un gradino, vedo una piccola margherita cresciuta tra le fessure del cemento. Con questa foto vorrei riuscire a trasmettere che, anche se il nostro tempo scorre come se fosse scandito dalle lancette di un orologio scarico, la natura non si ferma mai, cresce sempre e comunque, come una viola cresce d’inverno, una margherita cresce tra le dure crepe del cemento. Chiara Alinovi I E
Il sole sta tramontando su una lunga giornata di quarantena primaverile.Guardo le colline davanti a me, osservando il sole che tramonta tra i rami fioriti del biancospino e quelli ancora secchi e striminziti dell’albero che gli sta a fianco.
In questa foto c’è tutto quello che per me rappresenta la primavera, quello che mi colpisce e mi stupisce di questa stagione così mutevole e ricca di contrasti. Sento la forza della natura che si risveglia, si rimette in moto. Anche in questo periodo in cui tutti noi siamo fermi, immobili, in attesa di un tempo migliore, lei non smette di cambiare, di trasformarsi.
Forse noto tutti questi cambiamenti in quello che mi circonda perché devo stare fermo, e quindi osservo con attenzione l’unica cosa con cui posso stare a contatto diretto: la natura.
Come ha scritto Tolstoj ‘’ la primavera è il momento dei piani e dei progetti’’ e qui, seduto ad osservare questo magnifico tramonto, rifletto su quanto l’adolescenza assomigli alla primavera: sono ancora secco e spoglio in alcune mie parti ma dentro di me c’è un biancospino che sta fiorendo, che vuole fiorire nonostante tutto.
Non è facile pensare al cambiamento positivo, il tempo non sempre è soleggiato e caldo, a volte troppo piovoso, troppo grigio, si viene da un lungo inverno che mai come adesso sembra durare all’infinito monotono, come un nastro che continua a riavvolgersi su sé stesso. Ma contemplando questo paesaggio, in questo preciso momento della mia vita, sento davvero che #andràtuttobene, non solo per il prossimo futuro ma anche per l’avvenire, per quello che mi aspetterà dietro a quelle colline. Lorenzo Tebaldi 1E
Ho scelto questa foto perchè credo che rappresenti al meglio la primavera che sto vivendo in questo periodo di quarantena; tutti i giorni infatti vado in giardino con i miei fratelli e i miei genitori e passiamo un po’ di tempo insieme all’aria aperta.
A mio parere questa foto comunica calma e tranquillità, proprio ciò che stiamo vivendo in questo periodo, la mia idea infatti era quella di trasmettere pace a tutte le persone che sono in difficoltà e che soffrono per la perdita di persone a cui volevano bene.
Penso che in questo momento di difficoltà tutti dovremmo collaborare per sconfiggere il mostro che ci impedisce di fare le cose che amiamo, dovremmo rilassarci e guardare anche solo per un secondo il cielo e la sua immensità, che ci permette di immaginare ciò che c’è oltre. Sii forte e sorridi, una risata ci salverà. Marta Allodi 1E
Avrei voluto scattare foto o raccogliere immagini nei parchi della città, all’esterno. Ma non mi è stato possibile. La primavera sarà anche arrivata, ma da casa mia non la vedo.
L’unico luogo in cui posso stare all’aperto e respirare l’aria di questa primavera e cercarne i segni è il terrazzo sul tetto di casa mia. Ma anche da questo luogo “privilegiato” non c’è traccia di natura e gli unici segni tangibili della primavera sono le piante che ho fotografato. Una primavera da recluso fatta di ombre e luci, colori vivi e grigi deprimenti, di oggetti rovinati che aspettano solo di essere risistemati, di ombrelloni ancora da aprire. L’unica consolazione sono i “cieli immensi” che mi avvolgono quando sono in questo luogo. Inoltre, da alcuni giorni, sono arrivate le rondini che con il loro volare libero mi aiutano a ricordare “fiumi azzurri e colline e praterie”. Mentre mi gusto lo spettacolo di questi simpatici uccelli, seduto su quella vecchia sedia sgangherata, ascolto “I giardini di marzo” di Lucio Battisti e mi sembra di poter volare con loro, di ritrovare la libertà. Le parole della canzone mi aiutano ad esprimere al meglio questa sensazione: in questo momento di grande difficoltà, “l’universo trova spazio dentro di me”. Giovanni de Simoni 1E
Ecco un ciliegio fiorito nel giardino del mio palazzo e sullo sfondo la mia abitazione. Nel mio giardino vedo alberi come quello che ho fotografato che crescono anche se nessuno se ne può prendere cura: questa immagine descrive la situazione in cui ci troviamo.
Mentre noi siamo costretti a restare chiusi in casa per la quarantena, la natura che ci circonda sembra non curarsi del drammatico momento che stiamo vivendo e prosegue nel suo ciclo, dando il benvenuto alla primavera.
Quest’anno i colori ed i profumi primaverili contrastano però con il mio stato d’animo e con l’incertezza che caratterizza il futuro prossimo. Sento me e la mia vita vuoti, non vedo i miei amici e parenti, non scio, non posso neanche fare piccoli gesti come salutare le persone che incrocio per strada; tutto questo mi rende incapace di provare sentimenti e questo è il motivo principale per cui sono triste.
Marco Conforti 1E