Questa è la storia vera e vicina di come mia zia rese un piccione un animale domestico… O quasi.
L’aveva trovato in cortile, un tardo pomeriggio di ritorno a casa. Non era riuscito a volare via perché aveva un’ala rotta. Mia zia decise subito di curarlo e lo fasciò, usando un bastoncino come stecca. Il piccione guarì in pochi giorni, ma non fu più in grado di volare, così iniziò a vivere sul balcone. Adesso ha una cuccetta in cui dorme la notte e di giorno entra anche in casa; convive con il gatto di casa, al contrario di ciò che si potrebbe pensare del rapporto tra il felino domestico e i volatili.
Il suo nome? Giovannello.
A volte anche le cose più strane possono rivelarsi gradevoli; non abbandonare un animale in difficoltà, per quanto possa esso sembrare non adatto a vivere in una casa, può riservare piacevoli sorprese.
(Anonimo)