Casa è dove c’è un gatto -10 dicembre

Secondo la poetessa Chandra Livia Candiani “casa è dove c’è un gatto”. In una frase ecco riassunti i superpoteri felini a cui solo pochi restano indifferenti. E’ scientificamente provato infatti che intorno ad un gatto si crei inevitabilmente un campo magnetico in cui gli umani restano impigliati.

In casa mia le nostre orbite girano intorno ad una gatta, si chiama Minou. Ci si avvicina turno, perché la folla la infastidisce e anche gli omaggi vanno sapientemente diluiti. Entra ed esce continuamente da casa e anche cogliere il momento dell’omaggio richiede una sapienza zen.

Uno la accarezza tra le orecchie, il secondo si compiace del pelo reso folto e morbido dal freddo,  qualcuno punta sul classico grattino sotto il mento. A volte ci si scambiano anche dei consigli perché ognuno dei membri della famiglia è convinto di avere capito  quale sia l’omaggio più gradito. Su una cosa concordiamo tutti: la sua passione per lo yogurth Esselunga ai cereali, l’unico a cui si accosti.

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Se per caso la poltrona reale  è vuota, come scrisse il poeta, “assenza più acuta presenza”. Ci si chiede dove sia, da quanto sia andata fuori, la si immagina intenta a socializzare con i gattoni della zona.

Un gatto ti soggioga con lo sguardo: ti fissa, socchiude leggermente gli occhi e sta a te leggere in quell’occhiata benevolenza, incoraggiamento o semplicemente compatimento per il tuo inutile affannarsi, mentre lei, sulla poltrona, può meditare sui segreti dell’universo. Sono abbastanza certa che la Pizia fosse un gatto.minou-img_20190807_120745

Non vorrei però tralasciare una delle più grandi virtù feline: farsi le fusa da soli. A volte nel buio di una stanza, una leggera vibrazione dell’aria ti segnala la presenza di un felino felice. Sapersi consolare e godere in pace della propria libertà che insegnamento per noi umani sempre connessi.

Francesca Pelosi

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