E’ l’ultimo giorno di scuola e la maggior parte degli studenti sta festeggiando la fine di questo ennesimo, lungo anno scolastico.
Ci sono però alcuni ragazzi per cui non è ancora finita, oltre a quelli del quinto anno che si approcciano all’esame di Stato: i nostri studenti di quarta (quasi tutti) sono nel pieno del loro percorso di alternanza di quest’anno. Proprio quell’alternanza tanto bistrattata e criticata sui media, di cui molti si chiedono l’utilità, a partire dagli studenti di molte scuole fino ad arrivare all’attuale governo che vuole rivedere la legge sulla Buona Scuola.
In particolare molti si domandano che senso ha l’alternanza scuola-lavoro nei licei, dove gli studenti non vengono preparati ad una professione specifica come negli istituti tecnici o professionali.
Come tutor di alternanza sia di una classe terza che di una classe quarta so cosa significa a livello di impegno e di scoperta delle proprie capacità nascoste, di abilità messe in gioco e di scommesse sul proprio futuro lavorativo. Io lo so e spesso cerco di farlo capire anche a persone esterne al nostro ambiente.
Poi ci sono giornate come oggi, in cui sembra che finalmente tutto abbia un senso, che per magia tutta la fatica fatta per far quadrare il cerchio sia finalmente ricompensata.
Oggi infatti è una di quelle giornate in cui sono fiera più che mai dei “miei” ragazzi e soprattutto orgogliosa di fare questo mestiere, perché ci sono ricompense che danno un significato a tutto il tempo investito per loro. Sono felice di lavorare in questa scuola, la NOSTRA scuola, perché credo che anche l’ambiente in cui lavoriamo sia essenziale per la realizzazione del nostro lavoro.
Vi chiederete, cosa sarà mai successo di così esaltante? Diciamo “una serie di fortunati eventi”.
Ebbene, stamattina sono andata a fare la visita aziendale in Dallara Automobili, dove due nostri studenti stanno svolgendo il loro percorso. Ho avuto modo di parlare sia col loro tutor aziendale che col dirigente dell’ufficio tecnico che hanno fatto un sacco di complimenti ai nostri studenti, per la loro disponibilità e la loro intraprendenza, per la passione che mettono nello svolgere i compiti a loro affidati, per la puntualità e la precisione nel loro lavoro.
Già parecchio soddisfatta da queste parole, perché parliamo di un’azienda internazionale come Dallara, mica di bruscolini, mentre rientravo ho ricevuto una telefonata da un’altra tutor aziendale, che voleva esprimermi la sua particolare soddisfazione in merito al percorso che sta svolgendo un’altra studentessa presso il suo centro di analisi di laboratorio; la dottoressa ha fatto i complimenti a tutta la nostra scuola per il tipo di persone che stiamo formando, dicendo che ha avuto altri ragazzi in alternanza, ma che la nostra sta dimostrando grandi doti, che pensa di farle svolgere anche altre mansioni oltre a quelle pattuite perché la ritiene adatta e che le farebbe piacere poterla ospitare magari anche il prossimo anno.
A questo punto, capirete bene, volavo già a tre metri da terra.
E poi arriva il whatsapp di Leonardo Barbarini, il nostro mitico Leo; altri due studenti sono in alternanza al FabLab e stanno realizzando un progetto con lui presso OnOff.
Nel whatsapp Leonardo mi aggiorna su come stanno procedendo le cose da loro e si complimenta con i ragazzi per il loro splendido lavoro. Mi gira il link del diario di bordo che stanno tenendo per farmi capire quali magie siano riusciti a creare in quel posto meraviglioso. Andate a vedere: https://alternanzafablab.wordpress.com
Sia chiaro, ho citato solo alcune esperienze dei mie studenti oerchè sono quelle che mi hanno portato a questa riflessione, ma ho ricevuto riscontri positivi anche da altri che qui non ho citato.
E allora oggi sono arrivata a casa soddisfatta, ricca, consapevole che l’alternanza ora ha un senso per altre persone, che questa strada va perseguita affinché i ragazzi abbiano la possibilità tutti, anche quelli dei licei, di poter sperimentare con mano quale potrà essere il lavoro del loro prossimo futuro.
E’ stato un ottimo ultimo giorno di scuola per me.
Prof. Simona Scardova