Recentemente H&M è stata al centro di uno scandalo mediatico; una vera e propria shitstorm si è abbattuta su di lei, a causa di un bambino di colore immortalato in una felpa dalla frase indimenticabile: “Coolest monkey in the jungle” (“La scimmia più cool della giungla”). La maggior parte dell’affezionata clientela del gigante svedese è rimasta sconcertata per una così aperta discrimazione razziale, certa che l’intento non potesse essere in alcun modo differente.
Ho lasciato la notizia sedimentare qualche giorno fino a quando alla mia mente non è giunta questa domanda: e se l’intenzione fosse stata l’esatto opposto? Se questo accanimento verso H&M fosse in realtà dovuto ad un solido e insormontabile imprinting di razzismo, di cui tutta la società è impregnata e che quindi coloro che si sono indignati fossero in realtà i veri razzisti?
Non disprezzeranno il diverso, eppure lo sanno riconoscere molto bene.
Ed è così che un bambino nero non potrà mai farsi vedere con una frase del genere stampata sul petto; ma un bambino bianco sì, senza alcun problema. A molti sfugge che invece almeno il 90% dei bambini, qualsiasi sia il loro continente di provenienza, si trova a condividere la stessa vivacità, la stessa allegria, e la stessa invidiabile spensieratezza di una scimmietta; persino di quella più cool della giungla.
Nel frattempo, dall’altra parte del globo c’è Oprah Winfrey, considerata una delle donne più potenti del mondo, nonché conduttrice di un acclamato talk show, che ha di recente tenuto un discorso in cui affermava che il tempo delle ingiustizie stava per finire (“Time’s Up” è anche il suo slogan), e che per onorare questa promessa si sarebbe candidata come presidentessa degli Stati Uniti. Una donna di colore alla Casa Bianca? Per alcuni il colmo, per altri una seconda svolta; proprio il fatto che però già la prima svolta (l’elezione del primo presidente nero) si sia conclusa con la salita al potere di un personaggio che rappresenta tutto ciò che c’è di contrario ai valori di uguaglianza sociale e libertà ( l’attuale presidente Trump) non fa che confermare ulteriormente la mia teoria: per quanto lo si voglia, niente cambierà. Siamo destinati al pregiudizio, alla bassezza, a ripudiare la nostra natura per sempre ma a ricaderci ogni volta. Il razzismo non sarà sconfitto, e quest’ombra millenaria non smetterà mai di gravare sulle nostre vite, anche vivendo nell’illusione di essere tutti uguali. Perchè fa parte dell’uomo. E morirà con esso.
Zantei Giorgia