di Alessia Naso e Alessia Prisinzano, II°D
Alcune classi del liceo scientifico “Attilio Bertolucci” sono state coinvolte nel progetto “#NONSTIAMOZITTI” rivolto a creare maggiore consapevolezza intorno ai fenomeni del bullismo e del cyberbullismo, contrastandone forza e diffusione.
Il progetto, promosso dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con Telefono Azzurro, ha permesso ad alcune classi di assistere alla proiezione del film “Un bacio” di Ivan Cotroneo, tratto dal’omonimo romanzo.
“Un bacio” è un film complesso, i cui temi centrali sono l’omosessualità, la ricerca della propria identità e il bisogno di fare parte di un gruppo, il bullismo, il cyberbullismo e la violenza di genere: la complessità dell’intreccio di questi elementi forma le radici di questo film appassionante e coinvolgente ma soprattutto capace di fare riflettere.
Film che alterna momenti di leggerezza a risvolti drammatici, mette lo spettatore al centro delle dinamiche, spesso dure e delicate, che segnano e caratterizzano l’adolescenza come età di passaggio.
I protagonisti del film sono tre: Blu, una ragazza schiva, con pochi amici in classe, che affida alla scrittura, attraverso lettere indirizzate ad una se stessa del futuro, l’elaborazione di un presente che la vede vittima di attacchi attraverso insulti scritti sui muri della scuola. Blu, fidanzata con Giovanni, viene colpita subdolamente attraverso l’esclusione, il pettegolezzo, fino all’insulto.
Il film mette in luce il fatto che, durante gli anni dell’adolescenza, il desiderio di essere apprezzati dal gruppo può portare a commettere errori: una sera Giovanni, forse per non perdere l’approvazione degli amici, lascia che questi usino violenza a Blu, inconsapevole e incapace di opporsi a causa dell’alcool bevuto. Gli effetti di questo episodio sono però destinati a dilagare poiché la scena della violenza è stata filmata. Quando Blu vede il video fa la scelta migliore: ne parla con la propria madre, personaggio fino a questo momento coinvolto più dalle proprie ambizioni che dalle condizioni della figlia ma capace, di fronte a questo evento, di assumere con consapevolezza il ruolo di genitore accompagnando Blu a sporgere denuncia.
Lorenzo è un ragazzo orfano che, a sedici anni, si trasferisce nel nord-est per raggiungere i genitori adottivi: omosessuale, dotato di una fantasia che lo porta a essere un giovane ‘favoloso’ (“Io immagino sempre che le cose vadano diversamente e che tutti mi vogliano bene: forse per questo sono così favoloso” dice in una scena del film) nei momenti di difficoltà trova rifugio in una realtà costruita dalla propria immaginazione all’interno della quale è amato per quello che è. Lorenzo è consapevole, fiducioso, desideroso di entrare in relazione con gli altri senza doversi nascondere. Ma la violenza rivolta a chi appare ‘diverso’, non omologato, colpisce anche Lorenzo che scopre, navigando in rete, una pagina facebook creata per insultarlo in quanto omosessuale. Il protagonista decide di non parlare ai suoi genitori affidatari del fatto che dei ragazzi hanno creato una pagina Facebook per deriderlo e invece risponde alle critiche con un video provocatorio creato da lui, Blu e Antonio, abbassandosi così al livello di chi lo aveva offeso e colpito.
Desiderio di appartenenza, ricerca della propria identità, paura della diversità sono gli ingredienti che, nel film, portano i protagonisti a fare scelte sbagliate. Antonio, amico fragile di Lorenzo, è un ragazzo taciturno e introverso sul quale pesa la morte del fratello con il quale intrattiene un dialogo-confronto immaginario. Tra i pensieri che lo tormentano vi è anche quello di non essere all’altezza del fratello e di rappresentare una delusione per i genitori. Antonio non regge al timore che gli altri possano ritenerlo omosessuale nel momento in cui Lorenzo gli si dichiara. Il peso dei pregiudizi, il timore delle chiacchiere e della condanna sociale schiacciano Antonio che, per soffocare le proprie paure, arriva a commettere un gesto estremo.
Tra i tre ragazzi, prima che la situazione precipitasse, esisteva un profondo legame di amicizia, legame che permetteva a tutti e tre di sorridere, di sentirsi apprezzati ed amati: quando stavano insieme, dimenticavano i problemi e si sentivano compresi a vicenda nonostante non si fossero detti ciò che veramente appesantiva il loro animo: forse avrebbero dovuto parlare dal momento che gli amici veri sono quelle persone che sanno accettare l’altro per quello che è, pronti ad ascoltare senza giudicare, disponibili a esprimere la propria opinione per provare ad essere di aiuto. Blu, che sceglie di parlare, appare come un personaggio capace di reagire alla violenza, capace di cercare aiuto uscendo dal silenzio.
Più volte, durante il film, appaiono leggere farfalle azzurre che volano serene, immagine che rappresenta forse la capacità di Lorenzo di fantasticare, immaginando scenari migliori , dove poter essere se stesso. Lorenzo, che non rende partecipi i genitori adottivi degli attacchi subiti, appare come una farfalla troppo leggera per poter volare in un mondo appesantito da pregiudizi ma, nonostante le difficoltà, fiducioso a aperto verso gli altri.
Non tutti i ragazzi colpiti da atti di bullismo hanno lo stesso coraggio di Lorenzo. In tanti, infatti, non resistono alla aggressione sia psicologica sia, purtroppo, fisica alla quale sono sottoposti. Sembra difficile da credere ma in Italia circa un ragazzo su trenta cerca di porre fine alle sue sofferenze togliendosi la vita. Le persone si ostinano a pensare che tutto ciò non le tocchi, che i tentativi di suicidio siano solo un numero, ma è tutto più vicino e reale di quanto pensiamo e nel momento in cui non si riflette su questi dati, e sulle diverse situazioni che questi dati rappresentano, si è, in qualche modo, colpevoli. #NonStiamoZitti!