Una storia ricca di emozioni quella della libreria di via Oberdan, che viene portata avanti dal 2014 da alcuni ragazzi con una grande passione. Parliamo con uno di loro, Salvo Taranto, 32 anni, socio di “Libera”, ex giornalista e, nel tempo libero, anche sceneggiatore, che ci racconta la storia di questa piccola realtà :“Dopo aver gestito la libreria per due anni come punto vendita “UBIK”, nel settembre 2016, per problemi di vendite, siamo stati costretti a chiudere. Eravamo arrabbiati perché durante quegli anni eravamo riusciti a costruire una grande famiglia che andava oltre al logo commerciale; questa libreria era diventata un centro di incontri tra persone, un modo per scoprire titoli e autori nuovi o meno famosi e facevamo incontri e presentazioni per farli conoscere anche ai nostri clienti.”
Una volta chiusa, la libreria dai contatti umani si è vista un muro davanti che la divideva da clienti con cui avveniva più di un semplice scambio economico. Salvo aggiunge: “Ho sempre considerato una libreria come una foresta di idee: ogni libro è una foglia e le foreste danno ossigeno come i libri, che quindi servono per vivere.Vedere le statistiche in Italia su quanto viene considerata la lettura è quindi davvero scioccante per me: dal 2010 al 2016 sono stati persi 3.300 lettori, un numero in continuo aumento. Anche per questo motivo abbiamo continuato a lavorare credendo nella nostra attività.”
logo della libreria disegnato dall’artista Fogliazza
Questa rabbia cosa vi ha spinto a fare? Avete mollato, oppure avete deciso di combattere? Gli chiediamo.
“Dopo la chiusura del punto vendita, riavviare una libreria ci sembrava l’unica buona causa; così non siamo rimasti con le mani in mano, perchè dopo la rabbia e la tristezza, il bisogno di colmare un vuoto era sempre più incombente. Abbiamo raccolto ogni singolo centesimo che ci rimaneva, abbiamo riacquistato il locale, siamo ripartiti da capo e a Natale 2016 abbiamo voltato pagina decidendo così di scrivere la storia di una nuova libreria tutta nostra, cambiando nome ma non obbiettivi.” E adesso, quali sono i vostri progetti e programmi per questa libreria indipendente?
“Sicuramente continueremo con gli incontri e le presentazioni, ma cercheremo di fare sempre di più. Lavorando per Libera, promuoviamo le sue iniziative e vendiamo i prodotti tradizionali del meridione che sponsorizza. Abbiamo anche creato un gruppo di lettura e riscrittura che si riunisce una domenica al mese, in cui ci sono partecipanti di ogni età e professione”.
Un’ultima chicca per salutare i nostri lettori? “ Non mollate mai e se ci sono degli ostacoli sul vostro cammino provate a trasformarli in opportunità. Ricordate: gli sport e qualunque altra attività che ci fa stare bene crea dipendenza, i libri creano indipendenza.”
Adele Spina