Per Ilaria.
Per Sara.
Basta!
“Un no é un no!” Quante volte abbiamo sentito questa frase? Eppure alla nostra società continua a non sembrare chiara.
Novembre 2023: poco più di un anno fa tutto il Paese parlava di un femmicidio, quello di Giulia Cecchetin, stringendosi e prtendendo un cambiamento.
Aprile 2025: Ilaria Sula e Sara Campanella, due ragazze trovate morte, accoltellate, non più in vita per aver saputo dire di no.
Con Ilaria e Sara sono 11, le donne vittime di femminicidio dall’inizio dell’anno. Quindi cosa ne é stato di quel grande cambiamento di cui tutti parlavano?
Tanto clamore per nulla.
Ci risiamo.
Ancora occorre spiegare che combattere la violenza contro le donne va fatto ogni giorno, non solo il 25 novembre, non solo quando una di noi muore, non solo quando è troppo tardi.
“Un no é un no!” Continuare a gridarlo deve essere un obbligo, un dovere. Occorre fare ancora più informazione, smettere di sminuire, inorridire di fronte alla televisione quando si sente dire “era un bravo ragazzo”. I bravi ragazzi non uccidono. I bravi ragazzi non violentano. I bravi ragazzi non stalkerano. I bravi ragazzi sanno accettare un “NO”.
Non tutti gli uomini, ma ogni donna o ragazza ha una storia da raccontare: un momento in cui ha avuto paura per la sua incolumitá, in cui non é potuta uscire, ha dovuto cambiare strada, si è sentita molestata; un momento in cui ha pensato “che sfortuna essere donna”.
Ilaria e Sara avevano sogni, progetti, avevano un futuro che gli é stato strappato. A queste due ragazze, come ad altre prima di loro, é stata tolta la voce. Quelle due voci, che con tanta forza hanno provato ad uscire da situazioni violente, sono state un esempio che è nostro dovere seguire e ricordare. Sara e Ilaria vivono in ogni donna e in ogni uomo, scesi in piazza a manifestare, ma soprattutto vivono negli atti quotidiani di rispetto, nei fatti. Mai più silenzio. Solo tanto rumore, cercando di essere “quel grido autentico e feroce di tutte quelle donne che più non hanno voce”.
Spero con tutto il cuore che queste due ragazze siano le ultime, ma se così non fosse, é FONDAMENTALE arrivarci.
Per Ilaria.
Per Sara.
Per tutte le donne del passato.
Per tutte le donne di oggi.
Per tutte le bambine di oggi.
Per le donne di domani.
UN NO É UN NO.
“Se domani sono io, mamma, se non torno domani, distruggi tutto. Se domani tocca a me,
voglio essere l’ultima”
Cristina Torre Cáceres
Alessia Carletti, 4C