Cos’è successo? È colpa mia? Non capisco… Perché?
Immaginate di avere otto anni, e un giorno, uno qualunque, vi sentite dire dal vostro insegnante: “Sei espulso dalla scuola!”
In un attimo la vostra vita è cambiata completamente. Prima eravate nel vostro paese natale. Ridevate e scherzavate con tutti, organizzavate giochi, pranzi, attività in cui la comunità si sentiva come una grande famiglia. La felicità era nell’aria, insieme al profumo delle rose, che rendevano l’isola di Rodi un posto meraviglioso.
Ora, invece, il mondo vi sembra crollato addosso. Tutti vi schivano, vi stanno alla larga, perché accecati dalla cattiveria e dalla manipolazione delle persone al vertice della società. Hanno insegnato loro che voi siete dei mostri, persone che non hanno nemmeno il diritto di esistere, di stare su questo mondo. Che non siete nessuno, se non una “razza” impura, che non vale nulla.
E sapete qual è la vostra unica colpa? Essere ebrei.
Per questo noi, per ricordare, ci siamo immedesimati in Sami Modiano, autore del libro Per questo ho vissuto, e abbiamo immaginato come ci saremmo sentiti e comportati davanti a questa situazione e cosa avremmo pensato. Non è facile, noi non potremmo mai provare ciò che ha sentito Sami quel giorno, a 8 anni. Ma la nostra forza, la voglia di ricordare, di far rivivere in noi quelle emozioni ci permetterà di non commettere più gli errori fatti in passato.
Insieme, se ci uniamo, potremo davvero migliorare il nostro pianeta, e dire “NO!” a ogni discriminazione e pregiudizio.
Azzolini Ambra, 1E
didascalia per la foto: in questa bacheca di classe abbiamo incollato le nostre foto a 8 anni con accanto la frase che ha segnato una svolta nella vita di Sami. Da qui è partita la strada che lo ha portato nel campo di sterminio di Auschwitz dove ha perso tutti gli affetti più cari: il padre Giacobbe e la sorella Lucia.