Libri bannati in America: un ostacolo alla cultura

Nineteen Minutes, Looking for Alaska, The Perks of Being a Wallflower, Little Women, 1984, The Bluest Eye. Questi sono solo alcuni titoli di un gran numero di libri che sono stati recentemente bannati in America.

Negli ultimi anni si è verificato molto spesso il fenomeno della censura dei libri negli Stati Uniti, a partire dal 2021 con quasi 16.000 libri vietati, fino agli ultimi due anni, 2023 e 2024, dove si è registrato un numero di oltre 10.000 titoli bannati dalle scuole e dalle biblioteche.

Ma qual è il motivo di tutta questa rabbia contro i libri?

STOP Project 2025 | National Urban League
STOP Project 2025 | National Urban League

Torniamo indietro di qualche mese, al 15 novembre 2024, quando viene proposto il “Project 2025”, un documento di 900 pagine che contiene una “lista dei desideri” per riorganizzare l’intero governo federale degli Stati Uniti. Il documento in questione è stato lanciato nel 2022 ed è stato attribuito a ex collaboratori e personalità vicine allo stesso Donald Trump, che però dichiara di non essere coinvolto direttamente nel progetto.

L’obiettivo di questo progetto sarebbe quello di portare tutto il potere esecutivo dello stato federale sotto il controllo del presidente seguendo diverse condizioni considerate essenziali per la riuscita del progetto: la limitazione dell’aborto e dei contraccettivi come la pillola anticoncezionale, diminuzione della sanità pubblica, lotta all’immigrazione di massa e deportazione dei clandestini e soprattutto l’opposizione ai diritti della comunità LGBT+ e alla libertà di genere. 

Sono diversi i motivi per cui questa grande quantità di libri sono stati vietati, ma tutti sono inclusi nella lista di obiettivi del “Project 2025”: niente più libri sui diritti delle donne, sui diritti e libertà della comunità LGBT+, sulla sessualità, sui migranti, sulle persone di colore, addirittura sull’Olocausto.

L’elenco dei libri è lunghissimo e comprende singoli capitoli e interi libri: L’occhio più azzurro di Toni Morrison, la prima donna di colore a vincere il premio Nobel per la letteratura nel 1993, che racconta la triste storia di una ragazzina di colore, Pecola, costretta a vivere in un mondo che la critica e la maltratta per il colore della sua pelle e, per questo, vive col costante desiderio di avere due occhi azzurri; Maus di Art Spiegelman, grafic novel che racconta l’Olocausto rappresentando gli ebrei come topi e i nazisti come gatti, mostrando con chiare immagini il dolore e la disperazione di quei momenti passati nel campo di concentramento. Libro bannato dalle scuole per la presenza di parolacce, violenza e nudità, senza pensare al profondo messaggio che c’è dietro quelle immagini, senza pensare alla cruda realtà del genocidio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale di cui tutti dovremmo avere la possibilità di sapere cosa è successo e di ricordare le vittime della crudeltà degli uomini di potere.

Passiamo poi a dei classici come 1984 di George Orwell, libro scandalo al tempo di pubblicazione, nel 1948, e a quanto pare libro scandalo anche oggi, vietato per la critica ai regimi totalitari, per i contenuti troppo inquietanti che potevano risultare disturbanti per i giovani e per il linguaggio esplicito; addirittura Piccole Donne di Louisa May Alcott, bandito per la rappresentazione di ruoli di genere non conformi alla tradizione e al pensiero troppo progressista.

E si potrebbe andare avanti all’infinito: Anna dai capelli rossi, Mattatoio n.5, It

Nineteen Minutes: A Novel - Jodi Picoult. Amazon.it
Nineteen Minutes: A Novel – Jodi Picoult. Amazon.it

Per gli autori, questa situazione è inconcepibile. Jodi Picoult, autrice di Nineteen Minutes, il libro più vietato negli USA secondo i dati della PEN America, un’organizzazione nata nel 1922 che ha come obiettivo l’aumento della protezione della libertà di espressione attraverso la letteratura, commenta così: “Avere il libro più proibito nel paese non è un distintivo d’onore, è un segnale di allarme. Nineteen Minutes è proibito non perché parla di una sparatoria a scuola, ma a causa di una singola pagina che raffigura uno stupro e usa parole anatomicamente corrette per il corpo umano. Non è gratuito o salace e non è, come affermano i banner del libro, pornografico. Infatti, centinaia di ragazzi mi hanno detto che leggere Nineteen Minutes li ha fermati dal commettere una sparatoria a scuola o ha mostrato loro che non erano i soli a sentirsi isolati. Il mio libro e gli altri diecimila che sono stati ritirati dagli scaffali delle biblioteche scolastiche quest’anno, danno ai ragazzi uno strumento per affrontare un mondo sempre più diviso e difficile. Questi banner di libri non aiutano i bambini. Li stanno danneggiando.”

Anche altri autori i cui libri sono stati vietati hanno espresso il loro dissenso poiché le loro opere non erano state scritte per danneggiare i giovani, ma per istruirli e per dare loro importanti lezioni di vita. 

In Italia nel corso della storia, soprattutto in periodo fascista, ci sono stati diversi casi di libri censurati. Ad esempio, proprio durante la Seconda Guerra Mondiale e con l’affermarsi del regime fascista, venne censurato il libro “La mascherata” di Alberto Moravia, romanzo provocatorio e satirico nei confronti dei regimi e dei rispettivi leader. 

In tempi e luoghi più vicini a noi, nel 2015 a Venezia, il sindaco della città ha deciso di abolire 49 libri per bambini poiché, a suo dire, trattavano di argomenti che non dovrebbero essere trattati con bambini così piccoli. Un esempio può essere “Piccolo blu e piccolo giallo” di Leo Lionni, che tratta temi come il razzismo e l’importanza di non avere pregiudizi nei confronti degli altri per il colore della pelle, insegnando l’importanza dell’integrazione fin da quando siamo piccoli. 

 

Ad oggi essere dei lettori è una scelta molto coraggiosa e ci vuole tanta forza d’animo. Con tutte le distrazioni che il mondo digitalizzato di oggi ci offre, è difficile concentrarsi sulla lettura perché siamo attratti dall’uso del cellulare che diventa quasi come una droga. Stare ore e ore sui social media contribuisce a anestetizzare le nostre menti. Uno dei modi per uscire da questa dipendenza è la lettura che allena la nostra mente, ci offre nuovi punti di vista, ci fa sviluppare un nostro pensiero, ci fa aprire gli occhi su situazioni complesse. 

Per questo motivo la lettura è importante, soprattutto per i giovani. Rimuovere ai giovani la possibilità di leggere oltre 10.000 libri perché considerati “disturbanti” o perché mostrano opinioni politiche e sociali diverse da quelle in vigore nel paese, è un modo per costruire una società come un gregge di pecore dove tutti seguono la strada che indica il pastore, senza farsi alcuna domanda. La lettura offre anche questo: distinguersi dalla massa, capire che cosa sta succedendo nel mondo e poi cercare di cambiarlo in meglio per il benessere di tutti.

 

Alessia Paglialonga 2^B

Foto presa da https://shortcutsamerica.com/2024/10/15/la-censura-dei-libri-nelle-biblioteche-americane-guerre-culturali-o-scaramucce-di-destra/

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