Il 13 novembre in 4C si è svolto un incontro con l’assessore De Vanna, la prof.ssa Corsaro e la prof.ssa Cacciani che hanno illustrato ai ragazzi la gravità delle infiltrazione mafiose in vari ambiti pubblici e privati e il lavoro di Libera nella lotta contro le mafie. Don Ciotti ha mandato una lettera di saluto essendo impossibilitato all’incontro: l’impegno nella lotta per i diritti e il rispetto delle leggi della democrazia riguarda tutti noi. Siamo noi le sentinelle.
“Non possiamo scoraggiarci di fronte a tanti problemi sociali, non possiamo pensare che tocchi sempre a qualcun altro denunciare la corruzione e il malaffare, non possiamo tirarci indietro, mentre la storia va avanti in una direzione che ci minaccia tutti.
Dalla crisi ambientale alle povertà crescenti, dai conflitti armati al grande fenomeno delle migrazioni, siamo ogni giorno chiamati a studiare, informarci, prendere posizione. E mobilitarci per il cambiamento.”
Potete ascoltare qui sotto l’intervento e leggere la lettera di Don Ciotti.
INDICE:
00:00 – intervento dell’assessore De Vanna sul problema degli appalti pubblici e privati e sull’infiltrazione mafiosa nell’edilizia privata;
05:23 – intervento della prof.ssa Corsaro sulle modalità con cui avviene l’infiltrazione mafiosa e su come essa può essere affrontata;
08:21 – impegno del liceo Bertolucci per la consapevolezza della lotta alla mafia;
09:41 – requisizione di beni immobili alla mafia nel Comune di Parma e il loro riutilizzo a favore della comunità;
14:22 – presentazione di LIBERA e della sua missione di raccogliere le testimonianze dei parenti delle vittime di stragi mafiose;
19:57 – intervento della Prof.ssa Corsaro sulle vittime della mafia;
22:05 – cosa si può fare per combattere la mafia;
28:12 – responsabilità personali nella lotta alla mafia.
LETTERA DI DON CIOTTI
Carissimi amici e amiche,
E’ giusto sapersi fermare e prendere cura di sé, ma ci sono circostanze in cui la prudenza va invece messa da parte, perché in gioco c’è qualcosa di molto più grande: la verità, la libertà, la giustizia, in altre parole la salute della democrazia.
Ecco, di fronte a un pericolo per la salute delle istituzioni democratiche non si può essere prudenti. Bisogna sapersi esporre, bisogna saper rischiare.Lo hanno fatto tanti uomini e donne della storia. E, in questo modo, hanno “fatto la storia”. Anche se magari non sono ricordate – non ancora – dentro ai libri di scuola o con monumenti nelle piazze cittadine, quelle persone coraggiose si sono ritagliate un posto nel grande racconto della società umana in cammino verso le mete più alte. Tutto questo ovviamente vale per persone come Ilaria Alpi, Miran Hrovatin, Andy Rocchelli e Mario Paciolla, che avete scelto di ricordare oggi. Professionisti impegnati in una ricerca di verità senza compromessi. Appassionati del proprio lavoro, pieni di vita e senso di giustizia.
Alla prudenza hanno preferito il rigore e l’onestà intellettuale. Volevano dare conto della complessità dei fatti storici di cui erano testimoni. Volevano mettersi al servizio delle vittime di poteri criminali e corrotti, raccontando le loro storie, cercando di portare alla luce tutto il marcio che rischiava di inghiottirle.
Purtroppo questa passione civile è stata punita nel più crudele dei modi. E sta a noi oggi invocare giustizia e verità per loro, come loro l’hanno rivendicata per altri.
Siamo noi i medici della democrazia! Siamo noi che dobbiamo scoprire e curare i sintomi del suo malessere, a partire da un preoccupante calo della partecipazione alla vita pubblica.
Non possiamo scoraggiarci di fronte a tanti problemi sociali, non possiamo pensare che tocchi sempre a qualcun altro denunciare la corruzione e il malaffare, non possiamo tirarci indietro, mentre la storia va avanti in una direzione che ci minaccia tutti.
Dalla crisi ambientale alle povertà crescenti, dai conflitti armati al grande fenomeno delle migrazioni, siamo ogni giorno chiamati a studiare, informarci, prendere posizione. E mobilitarci per il cambiamento.
Se c’è una cosa che ci insegnano storie come quelle di Ilaria, Miran, Andy, Mario e tanti altri è che le sentinelle della democrazia non vanno lasciate sole, altrimenti troppo alto è il rischio che paghino per tutti.
Vi mando un forte abbraccio e vi ringrazio per il vostro impegno generoso.
Don Luigi Ciotti
Carletti Alessia, 4C
Notari Federico, 5E